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Medicina, dall’App a nuovi sensori, la cura del diabete 1 cambia passo

26 Settembre 2025

Roma, 26 set. (Adnkronos Salute) – Solitamente diagnosticato nell’infanzia, il diabete di tipo 1 è caratterizzato dall’incapacità del pancreas di produrre insulina, un ormone necessario per regolare i livelli di glucosio nel sangue. Di conseguenza, chi ne è colpito deve assumere insulina per via iniettiva o tramite microinfusori. E’ però molto difficile, in ragione delle diverse abitudini individuali, come alimentazione e attività fisica, stabilirne il giusto livello ed evitare stati di ipo o iperglicemia. Attraverso un percorso caratterizzato da notevoli progressi, l’intero settore biomedicale è impegnato da oltre 40 anni nello sviluppo di un ‘pancreas artificiale’, ovvero un sistema che riproduca fedelmente la funzione fisiologica del pancreas umano, regolando automaticamente i livelli di glucosio nell’organismo e consentendo alle persone con diabete di tipo 1 un miglior controllo glicemico, alleggerendo sensibilmente il peso della gestione del diabete stesso.

Nel panorama della tecnologia applicata al diabete di tipo 1, una novità arriva dal sistema Tandem t:slim X2 con tecnologia Control-IQ, lanciato dall’azienda italiana Movi Spa. Un sistema ibrido a circuito chiuso – riporta una nota – già diffuso in Italia, che combina una pompa per insulina, un sensore per il monitoraggio continuo della glicemia e un algoritmo che modula automaticamente l’infusione basale in risposta ai valori glicemici. Questo sistema a breve compirà un salto evolutivo, diventando ancora più avanzato, accessibile e flessibile. Grazie a nuove funzionalità progettate per migliorare la vita quotidiana delle persone con diabete e ottimizzare l’attività clinica nei centri diabetologici, prenderà forma un vero e proprio nuovo sistema, presentato oggi a Roma nel corso di un evento organizzato da Movi, dal titolo ‘Moving Borders in Diabetes Care: la tecnologia che modella il cambiamento’.

Una delle principali novità – si legge – è l’introduzione di una App mobile che permette al paziente di gestire la terapia insulinica da remoto, inclusa l’erogazione dei boli. Si tratta di un passaggio importante in termini di autonomia e discrezione: la gestione del diabete diventa meno invasiva, più integrata nella vita di tutti i giorni e favorisce un’aderenza terapeutica più costante e accurata, migliorando così i risultati di salute a lungo termine. Accanto alla App, viene lanciata una nuova piattaforma di gestione dati completamente proprietaria, Tandem Source, che permette la sincronizzazione automatica delle informazioni raccolte dalla pompa e dal sensore con il cloud. Il medico, accedendo al profilo del paziente, può consultare in tempo reale l’andamento glicemico senza la necessità di scaricare manualmente i dati tramite cavo Usb. Questo consente di ridurre i tempi delle visite e dedicare più spazio al confronto clinico, con benefici evidenti anche in ambiti ad alta affluenza come gli ambulatori di diabetologia. L’aggiornamento introduce anche una maggiore interoperabilità: il sistema diventa compatibile con un nuovo sensore, il FreeStyle Libre 3 Plus di Abbott, che si aggiunge ai già supportati Dexcom G6 e G7. Avere più sensori disponibili consente al medico di personalizzare ulteriormente la terapia, tenendo conto delle esigenze cliniche e personali del paziente. Sul piano clinico, l’innovazione più significativa è rappresentata dal nuovo algoritmo Control-IQ+, che rende il sistema utilizzabile anche nei bambini a partire dai 2 anni di età e in pazienti con fabbisogni insulinici molto bassi o molto alti. Inoltre, il sistema permette ora di impostare profili basali temporanei e boli prolungati fino a 8 ore, anche durante la modulazione automatica dell’insulina da parte dell’algoritmo, offrendo una maggiore flessibilità nella gestione dei bisogni insulinici variabili, come nel caso di attività fisica o pasti prolungati.

“Lo sviluppo di sistemi Aid completamente automatizzati rappresenta una delle frontiere più promettenti nella cura del diabete di tipo 1 – afferma Daniela Bruttomesso, medico diabetologo presso l’Aou Padova – L’obiettivo finale è semplice, ma rivoluzionario: liberare la persona con diabete dal pensiero costante della gestione della malattia. Avere la possibilità di scegliere la tecnologia più adatta, usare dispositivi discreti, intuitivi e interoperabili, ricevere una formazione personalizzata e un adeguato supporto psicologico sono elementi fondamentali. Ma il bisogno più sentito resta quello di non dover pensare continuamente al diabete, potendo decidere di mangiare ciò che si desidera o fare una corsa senza timore delle possibili conseguenze. La vera innovazione è permettere a chi convive con il diabete di sentirsi finalmente libero e uguale agli altri”. L’obiettivo è duplice: migliorare gli outcome metabolici e semplificare la quotidianità. Con queste novità, il paziente guadagna in libertà e sicurezza, e il clinico in facilitazione della propria attività.

“Le nostre innovazioni, frutto di una solida collaborazione con Tandem Diabetes Care, segnano una svolta significativa nella gestione del diabete di tipo 1. Questo progresso rappresenta un vero cambio di passo sia per i pazienti che per i professionisti sanitari – dichiara Enrico Ceribelli, Director Business Unit Biosystem di Movi SpA – Per Movi, innovare significa offrire maggiore libertà e sicurezza ai pazienti, mentre forniamo ai medici strumenti più efficienti e intuitivi che semplificano la pratica clinica. La nostra rivoluzione è un nuovo sistema che supporta sia i medici che i pazienti, rendendo la gestione del diabete più semplice ed efficace. Con l’introduzione della gestione da remoto tramite App le persone con diabete possono vivere la terapia con maggiore discrezione, autonomia e controllo, riducendo l’impatto sulla loro vita quotidiana. Al contempo – prosegue – la nuova piattaforma proprietaria di condivisione dati Tandem Source rafforza la collaborazione tra pazienti e medici, semplificando l’accesso alle informazioni e ottimizzando i tempi delle visite. Inoltre, a breve estenderemo l’interoperabilità del sistema con l’integrazione di un nuovo sensore, ampliando ulteriormente le possibilità di personalizzazione terapeutica. Infine, la possibilità di estendere l’utilizzo del sistema anche ai bambini a partire dai 2 anni e per pazienti con fabbisogni molto bassi o alti, così come per coloro che necessitano di maggiore versatilità, testimonia il nostro impegno a rendere queste soluzioni accessibili a quante più persone possibile, in tutte le fasi della vita, migliorandone la qualità stessa”.

Il nuovo sistema si conferma tra i pochi dispositivi Advanced Hybrid Closed Loop (Ahcl) in grado di automatizzare non solo la modulazione della basale, ma anche l’erogazione dei boli correttivi, riporta la nota. Ad oggi è l’unico, in questo specifico segmento, ad affiancare questa funzionalità a una gestione da remoto via App e alla compatibilità con più sensori Cgm, in un ecosistema completamente integrato.

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