Referendum: ex portavoce Cgil, ‘dannosi se non inutili, partiti e sindacati liberi di licenziare’
Roma, 15 mag (Adnkronos) – “Sono referendum sindacalmente dannosi se non inutili. Dal punto di vista degli effetti pratici, non ne hanno. Ne producono invece tanti e deleteri dal punto di vista politico”. Lo dice al ‘Riformista’ l’ex portavoce nazionale della Cgil Massimo Gibelli.
“Questi referendum puntano a far venire meno il Jobs Act, che toglieva la possibilità di licenziare ai partiti e ai sindacati senza conseguenze legali”, spiega Gibelli aggiungendo: “Sindacati e partiti hanno sempre avuto una gestione ‘leggera’ rispetto al personale, la natura fiduciaria del rapporto glielo consentiva. Il Jobs Act aveva limitato il potere di licenziare. Con il referendum si aboliscono quei limiti e si torna, per loro, alla libertà di licenziamento. Riprendono un potere che quelle norme avevano. Ma non è questa la cosa peggiore”.
“Intanto, i referendum hanno spaccato il centrosinistra. Non c’è un partito che vota come gli altri. Poi ha diviso internamente ai partiti della sinistra, e nel Pd come vediamo ha accentuato le rotture tra le diverse anime. E anche tra i Cinque Stelle non sono mancati dubbi. Premesso questo, il quorum è difficilissimo da raggiungere. E allora le faccio tre ipotesi, le tre opzioni che abbiamo davanti: fuga dalle urne, buona partecipazione ma niente quorum, tanti voti e quorum raggiunto”, dice tra l’altro Gibelli.
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