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Referendum: Orlando, ‘su Jobs Act no resa conti ma presa atto strategia non più perseguibile’

5 Giugno 2025

Roma, 5 giu. (Adnkronos) – “Nel programma del Partito Democratico c’era scritto che era necessario superare il jobs act. E non era una resa dei conti con il jobs act, era la presa d’atto che la competizione tra i Paesi, basata sul contenimento del costo del lavoro e sulla flessibilizzazione del lavoro non era più una strategia perseguibile”. Lo ha detto l’ex ministro del Lavoro e responsabile Politiche industriali Pd, Andrea Orlando, in una conferenza stampa a Cagliari nella sede del partito regionale in occasione della nona tappa in Sardegna del Viaggio del Pd nelle realtà industriali.

“Per una ragione molto semplice, di cui forse dovremmo tener maggiormente conto: si chiama crisi demografica. Ogni 10 persone che vanno in pensione ne entrano soltanto sei nel mondo del lavoro. Questo significa che nei prossimi anni noi avremo una competizione tra i Paesi industrializzati per cercare di attrarre la forza lavoro qualificata che è in grado di mantenere in piedi alcune filiere. Quando è iniziato il flusso migratorio noi dicevamo una cosa ancora vera oggi, se se ne andassero i migranti noi avremmo gli anziani soli. Poi abbiamo iniziato a dire se se ne andassero i migranti avremmo il settore dell’agricoltura che si blocca”.

“All’inizio di questo secolo si è cominciato a dire – aggiunge Orlando – se se ne andassero i migranti ci sarebbero settori come i servizi e il turismo che si bloccano. E adesso il problema comincia a riguardare anche l’industria, e anche quella più evoluta, cioè anche l’industria meccanica. Il lavoro andrà dove ci saranno condizioni migliori dal punto di vista dei salari e dal punto di vista delle tutele. Non siamo in grado di creare tutele e salari adeguati ad attrarre forza lavoro in ambiti nei quali la forza lavoro sarà un bene scarso, che sarà conteso tra Paesi industrializzati. Questo è un punto fondamentale. La qualità della manodopera – conclude l’ex ministro dem – dipende dal tipo di offerta di lavoro, dal tipo di tutele che tu dai a chi arriva e dai salari che riconosci”.

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