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Analisi Gimbe sulle pagelle Lea 2020: prima Emilia Romagna, ultima Calabria

23 Febbraio 2023

Milano, 23 feb. (Adnkronos Salute)()() – Emilia Romagna in testa e Calabria in coda per adempimento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) nel 2020, secondo un’analisi condotta dalla Fondazione Gimbe dopo la pubblicazione da parte del ministero della Salute del ‘Monitoraggio dei Lea attraverso il Nuovo sistema di garanzia’ (Nsg), che valuta 22 indicatori suddivisi in tre aree: prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera. L’esame indica “enormi diseguaglianze tra Nord e Sud”, evidenzia il Gimbe.

“Considerato che il ministero della Salute non sintetizza in un punteggio unico la valutazione degli adempimenti Lea”, spiega la Fondazione, “Gimbe ha elaborato una classifica di Regioni e Province autonome, sommando i punteggi ottenuti nelle tre aree” di valutazione – punteggi che possono andare da 0 a 100 – “e riportando i risultati in ordine decrescente, suddivisi in quartili”. Dalla classifica stilata dal Gimbe, nel primo quartile ci sono Emilia Romagna (punteggio complessivo 273,8), Toscana (261,1), Pa di Trento (259,6), Veneto (258,8) e Marche (245,7); nel secondo quartile Piemonte (242,4), Lombardia (232,6), Friuli Venezia Giulia (230,0), Umbria (229,8) e Lazio (226,4); nel terzo Puglia (206,7, ultima delle 11 Regioni adempienti secondo l’analisi della Fondazione), Liguria (199,5), Abruzzo (194,4), Valle d’Aosta (190,4) e Sardegna (179,0); nel quarto quartile Campania (177,8), Pa di Bolzano (176,2), Sicilia (174,8), Molise (173,3), Basilicata (171,8) e Calabria (129,4).

“Rispetto all’essere adempiente/inadempiente – commenta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – il punteggio totale enfatizza ulteriormente il gap Nord-Sud: infatti, nei primi due quartili si trovano 7 Regioni del Nord, 3 del Centro e nessuna del Sud, mentre nell’ultimo quartile, eccetto la Provincia autonoma di Bolzano, tutte le Regioni sono del Sud”.

Per Gimbe è “interessante notare che, se alcune Regioni occupano posizioni simili nelle tre aree” di valutazione, “documentando livelli omogenei di adempimento/non adempimento, per altre esiste un’importante variabilità delle performance tra le aree”.

In particolare, dettaglia la Fondazione, “alcune Regioni si collocano in posizioni identiche nelle tre aree (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio). Viceversa, altre Regioni occupano posizioni molto diverse nelle tre aree. Ad esempio, l’Umbria è in prima posizione per la prevenzione, in dodicesima per l’area distrettuale e in undicesima per quella ospedaliera; la Liguria in settima posizione per l’area distrettuale, in quattordicesima per quella ospedaliera e in diciannovesima per la prevenzione; la Lombardia è in terza posizione per l’area distrettuale, in quinta per quella ospedaliera e in quattordicesima per la prevenzione; la Provincia autonoma di Trento è in prima posizione per l’area ospedaliera, in terza per la prevenzione e in decima per l’area distrettuale”.

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