Cinieri (Aiom): ‘Prevenzione cancro seno anche prima dei 50 anni’
Roma, 27 giu. (Adnkronos Salute) – “La prognosi del tumore alla mammella sia negli uomini che nelle donne cambia ogni giorno con ogni nuova conoscenza che noi assumiamo. In Italia avremo nel 2022 55mila casi di tumori alla mammella con una età che si abbassa sempre di più. Fondamentale intervenire tempestivamente. Vorrei fare un appello alle donne: sottoponetevi a screening, autopalpazione, anche prima dei 50 anni perché è importante fare diagnosi precoce. Anche i tumori più aggressivi se presi in tempo hanno una prognosi migliore”. Così Saviero Cinieri, presidente di Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), intervento questa mattina alla conferenza stampa di presentazione di “Cancro: Le nuove frontiere dei trattamenti in oncologia e ematologia”, evento scientifico organizzato al Centro congressi La nuvola di Roma da AstraZeneca.
“La conoscenza ci ha portato anche al fatto che abbiamo come bersagli le mutazioni Brca1 e 2 – spiega Cinieri -. Grazie alle molecole anti-Parp in questi casi riusciamo in adiuvante a gestire la fase precoce dei pazienti. Lo abbiamo fatto con tumore alla mammella, alla prostata e del pancreas”. In presenza di “mutazione si possono anche utilizzare i cosiddetti farmaci agnostici – sottolinea Cinieri – non si parte dall’organo colpito (polmoni, colon, mammella) ma occorre cercare la mutazione che può essere presente ovunque. Questa è una delle tante rivoluzioni che ci porteranno a gestire meglio i nostri pazienti”.
E in vista del prossimo Congresso nazionale Aiom, in programma 1-2 e 3 ottobre, Cinieri anticipa che “quest’anno si chiamerà ‘Oncologia e complessità: le nuove sfide per gli oncologi’. Gli oncologi infatti oggi devono essere preparati a conoscere tutte le alterazioni molecolari che sottintendono la crescita di cellule neoplastiche e molecole attive contro la singola mutazione. Non è semplice ma non possiamo più lavorare da soli, dobbiamo lavorare in tavoli che vengono definiti molecolar tumor board perché noi, chirurghi e radioterapisti riusciamo tutti insieme a definire la giusta malattia e la giusta terapia”, conclude.
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche