Contratto medici, Cimo ‘testi attuali non frenano fuga da ospedali’
Milano, 29 mag. (Adnkronos Salute) – Cimo, Coordinamento italiano medici ospedalieri, esprime “incredulità e rabbia” per “alcune delle proposte avanzate dall’Aran nel corso delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei dirigenti medici, sanitari e veterinari. Proposte che”, secondo il sindacato, “non migliorano le condizioni di vita e la qualità del lavoro, rendendo dunque impossibile porre un freno alla fuga dei professionisti dagli ospedali”. Ora “cresce l’attesa per i prossimi incontri e per i nuovi testi che dovrebbero prevedere aperture significative concesse dalle Regioni. Ma se così non sarà – è il messaggio della sigla all’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni – la direzione nazionale della Cimo”, riunitasi a Roma, “ha dato mandato al presidente Guido Quici di assumere una posizione intransigente nei confronti dell’Aran”.
“Il rinnovo del contratto di lavoro dei medici – precisa la Cimo in una nota – non è una questione che riguarda solo i medici. Perché a queste condizioni saranno sempre meno, fino a scomparire del tutto, i camici bianchi disposti a rimanere nel Servizio sanitario nazionale, preferendo dimettersi da un sistema in crisi già da anni per lavorare in strutture private più moderne o cooperative più remunerative, o optando per la libera professione, il prepensionamento o addirittura il trasferimento all’estero. Ma senza medici non può esistere un Servizio sanitario nazionale. E allora risulta a rischio la tenuta stessa della sanità pubblica, senza la quale i cittadini saranno costretti ad affidarsi a cure private a pagamento oppure a smettere di curarsi”.
Ecco perché il sindacato ritiene “imprescindibile che il nuovo contratto preveda un miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualità della vita dei professionisti che freni la fuga dagli ospedali, renda il Ssn nuovamente attrattivo per i giovani e garantisca la qualità e la sicurezza delle cure. Obiettivi che risultano invece incompatibili con le proposte avanzate fino ad oggi dall’Aran in sede di trattativa”.
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