Covid: Istat, +43% decessi fra anziani in Rsa
Roma, 21 nov. (Adnkronos Salute) – Le strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie in Italia “hanno risentito fortemente della situazione emergenziale dovuta al Covid-19 e hanno dovuto affrontare nuove sfide organizzative, al fine di fronteggiare le emergenze del periodo”. A fare il punto è l’Istat nel report su ‘Strutture residenziali socio-assistenziali e socio-sanitarie al 31 dicembre 2020’, sottolineando che “il quadro pandemico che ha caratterizzato il nostro Paese nel corso del 2020 ha determinato un considerevole incremento dei decessi all’interno delle residenze: in questo periodo, infatti, tra gli ospiti anziani i decessi sono aumentati del 43%, oltre 32mila in più rispetto all’anno precedente”.
Secondo il ‘censimento’ Istat, a fine 2020 gli ospiti totali sono 342.361, il 10% in meno dell’anno precedente. Il 75% è ultrasessantacinquenne, il 20% ha un’età tra i 18 e 64 anni e il restante 5% è composto da minori. Tra il 2015 e il 2020 i bambini e i ragazzi ospitati sono diminuiti di 2.300 unità. Si è ridotta la presenza dei minori stranieri, che ha sempre rappresentato – rileva l’Istat – una quota consistente degli ospiti minori: nel 2015 erano il 46% del totale degli ospiti di pari età, nel 2020 sono scesi al 39%. Resta invece stabile la quota di adulti ospitati nelle strutture residenziali.
Dal 2015 il tasso di ricovero degli ospiti anziani ha avuto un andamento piuttosto stabile, circa 21 ricoverati per 1.000 residenti. Nel 2020, invece, la presenza degli ultrasessantaquattrenni ha subito una sensibile riduzione, con un decremento del 13% (circa 38mila anziani in meno), a fronte di una variazione percentuale che nei cinque anni osservati non aveva mai superato la soglia del 2%. A diminuire sono soprattutto gli anziani non autosufficienti di sesso maschile, per i quali si osserva un calo del 16% nel Nord-ovest e del 20% nelle Isole. In Italia si contano 12.630 presidi residenziali. Le ‘unità di servizio’ che operano al loro interno ammontano a 15.354 e dispongono complessivamente di 411.992 posti letto, sette ogni 1.000 residenti. Confrontando l’offerta con quella dei cinque anni precedenti si osserva un aumento nel periodo 2015-2018 (+7,6%) quando il numero di posti letto raggiunge il picco di 420.329. L’offerta si contrae nei due anni successivi, registrando un decremento annuale dell’1%.
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