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Gastroenterologo, ‘in estate +30% tossinfezioni, come difendersi in viaggio’

10 Agosto 2023

Roma, 10 ago. (Adnkronos Salute) – “Con un +30% dei casi, le tossinfezioni sono le intossicazioni alimentari più frequenti in estate. Si manifestano con vari sintomi – vomito, diarrea, dolori addominali, febbre e brividi – e sono causate da diversi agenti patogeni, per lo più batteri, virus e parassiti, responsabili di gastroenteriti. Per questo motivo, soprattutto in viaggio e nei luoghi di vacanza, occorre fare molta attenzione a cosa mangiamo e beviamo”. Lo afferma all’Adnkronos Salute Edoardo Vincenzo Savarino, professore associato all’Università degli Studi di Padova nonché membro del Comitato scientifico della Sige, Società italiana di gastroenterologia ed endoscopia digestiva.

Nella maggior parte dei casi di intossicazione alimentare, l’alimento è contaminato da batteri, come “la salmonella, il campylobacter, la shigella o l’escherichia coli”. A favorire le infezioni batteriche e parassitarie “sono il caldo – spiega il gastroenterologo – e il fatto che noi beviamo e mangiamo più spesso fuori casa, quindi siamo sostanzialmente più a rischio”.

I campanelli d’allarme sono diversi: si inizia con il vomito, quindi diarrea, crampi allo stomaco e dolori addominali. “Quando l’infezione è più marcata – evidenzia Savarino – compaiono anche febbre fino a 39 gradi e brividi. Questi sintomi, sebbene molto fastidiosi, scompaiono in modo del tutto spontaneo dopo 3-4 giorni. Se la sintomatologia si manifesta quando si è in viaggio, è bene trattare il vomito con antiemetici e la diarrea con probiotici o antibiotici intestinali”.

La trasmissione delle tossinfezioni avviene generalmente attraverso acqua contaminata, cibi non correttamente conservati e preparati. Sotto accusa “alimenti non cotti, acqua dal rubinetto e in generale le bevande servite nella caraffa. Meglio ingerire cibi cotti – avverte Savarino – e bere dalla bottiglia con tappo”, soprattutto se si è in luoghi dove si fa ricorso alla ristorazione collettiva. E siccome anche l’uomo “può essere vettore di questi parassiti attraverso le mani, è bene lavarle spesso o igienizzarle con gel disinfettanti che abbiamo imparato a conoscere a causa della pandemia di Covid, oltre a pulire bene le superfici in cui si mangia”.

Anche “idratarsi è importantissimo. Bere è fondamentale – sottolinea -perché a causa della diarrea si perdono molti liquidi, particolare attenzione va data a bambini e anziani”. Infine, se il disturbo dovesse perdurare “una volta rientrati dalle vacanze è consigliabile eseguire alcuni esami, tra cui coprocoltura e coproparassitologico, finalizzati alla ricerca di particolari microorganismi e parassiti nelle feci”, conclude.

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