Genetica, creati i primi embrioni umani sintetici, l’annuncio di scienziati Usa e Uk
Roma, 15 giu. (Adnkronos Salute) – Creati i primi embrioni umani sintetici al mondo, ottenuti da cellule staminali, aggirando la necessità di ovuli e spermatozoi. Lo ha annunciato un team di ricercatori negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Queste strutture simili a embrioni sono nelle primissime fasi dello sviluppo umano: non hanno un cuore che batte o un cervello, per esempio. Ma gli scienziati affermano che un giorno potrebbero contribuire a migliorare la comprensione delle malattie genetiche o delle cause degli aborti spontanei.
L’annuncio è arrivato dal Congresso della Società per la ricerca sulle cellule staminali, a Boston, dove Magdalena Zernicka-Goetz, biologa del CalTech e dell’università di Cambridge, ha illustrato il lavoro, specificando che la ricerca è stata accettata da un’importante rivista scientifica ma non è stata ancora pubblicata. La notizia è stata anticipata dal quotidiano britannico ‘The Guardian’.
Gli embrioni sintetici sviluppati in laboratorio, ha spiegato Zernicka-Goetz, sono stati ottenuti e fatti crescere programmando singole staminali embrionali umane in modo da svilupparsi in tre distinti tipi di tessuto. Includono cellule che tipicamente andrebbero a sviluppare un sacco vitellino, una placenta e l’embrione stesso. Parlando con la Cnn, la biologa ha sottolineato che queste strutture embrionali sintetiche sono anche le prime ad avere cellule germinali che diventerebbero poi ovuli e spermatozoi.
“Voglio solo sottolineare che non sono embrioni umani – ha precisato Zernicka-Goetz – Sono modelli di embrioni, ma sono molto eccitanti perché sembrano molto simili agli embrioni umani e sono un passo molto importante verso la scoperta del motivo per cui così tante gravidanze falliscono, visto che la maggior parte delle gravidanze fallisce nel periodo dello sviluppo dell’embrione”.
I ricercatori sperano che questi modelli di embrioni facciano luce sulla “scatola nera” dello sviluppo umano, il periodo successivo ai 14 giorni dopo la fecondazione, che è il limite fissato per gli scienziati per far crescere e studiare gli embrioni in laboratorio. Al tempo stesso, la ricerca solleva questioni etiche e legali, molti Paesi – inclusi gli Stati Uniti – non hanno leggi che disciplinano la creazione o il trattamento di embrioni sintetici.
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