Igienisti, ‘approvare subito Piano nazionale vaccinale o prevenzione compromessa ‘
Roma, 29 mag. (Adnkronos Salute) – “Ogni ulteriore ritardo nell’approvazione ed attuazione” del nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale (Pnpv) 2023-2025 “potrebbe compromettere gravemente le attività di prevenzione, con ripercussioni dirette sulla salute dei pazienti fragili, delle persone con patologie croniche e dei residenti in aree disagiate”. E’ l’appello lanciato dalla Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti), che richiama l’attenzione su quanto avvenuto nell’ultima seduta della Conferenza Stato-Regioni, il 24 maggio scorso, conclusasi con la mancata approvazione del nuovo Pnpv.
La società scientifica ritiene “fondamentale evidenziare le implicazioni di ulteriori ritardi nell’approvazione di questo piano, il quale presenta indicazioni per azioni innovative che affrontano tematiche di cruciale importanza per la tutela della salute pubblica, come il contrasto all’antimicrobico-resistenza e la delineazione di strategie per raggiungere gli obiettivi di copertura vaccinale”. “In assenza di un Pnpv aggiornato e corredato dalla corretta trasmissione e promozione a livello delle Regioni – sottolinea Roberta Siliquini, presidente della Siti – stiamo assistendo da un lato ad una riduzione delle coperture vaccinali generalizzata, soprattutto nelle popolazioni fragili, e dall’altro ad una iniziativa non coordinata delle diverse Regioni, che non fa altro che creare confusione nella popolazione, nonché aumentare le già marcate differenze di equità d’accesso”.
Il Pnpv 2023-2025 – osserva la Siti – include sezioni specifiche che trattano argomenti cruciali, “come le azioni mirate ad una migliore immunizzazione dei gruppi di popolazione a rischio e l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali. Proprio queste sezioni rappresentano un passo avanti fondamentale nella promozione di una prevenzione mirata ed efficace. Le motivazioni economiche addotte per posticipare l’approvazione del piano, inoltre, non sono supportate da alcuna evidenza oggettiva – rimarcano gli igienisti – laddove dall’analisi degli investimenti nella vaccinazione emerge un ritorno in termini di salute pubblica e risparmio economico di almeno 10 volte superiore ai costi reali delle malattie, delle ospedalizzazioni e dell’assistenza. Questo dato dimostra l’importanza di investire adeguatamente nelle campagne vaccinali per preservare la salute di tutti i cittadini”.
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