In ospedale 80% positivi è ricoverato causa Covid, studio a Milano
Milano, 25 lug. (Adnkronos Salute) – In ospedale ‘per Covid’ o ‘con Covid’? Tra i ricoverati positivi al virus, nella maggior parte dei casi – quasi l’80% – la degenza è legata a una malattia causata da Sars-CoV-2, mentre soltanto il restante 20% circa si è rivolto alla struttura ospedaliera per altri disturbi ed è poi risultato positivo al tampone d’ingresso. E’ quanto emerge da uno studio condotto negli ospedali San Paolo e San Carlo di Milano, con l’obiettivo di “valutare l’impatto dei positivi asintomatici sulla popolazione ospedaliera nel periodo dal 12 al 19 luglio, corrispondente al picco dell’ondata Omicron 4/5”, informano l’Asst Santi Paolo e Carlo e l’università Statale.
Su 2.560 accessi ai pronto soccorso di San Paolo e San Carlo – riferiscono – il 4,8% dei pazienti è risultato positivo al tampone nasofaringeo per Covid-19, ma solo poco più dell’1% di chi non presentava patologie non direttamente correlate a Covid era positivo. Da questi dati è partita l’analisi di Carlo La Vecchia, docente di Statistica medica UniMi, in collaborazione con Davide Chiumello, direttore del Dipartimento di Emergenza e Urgenza dell’Asst dei Santi, coadiuvato dall’ingegner Alberto Giovanni Gerli del Dipartimento di Scienze della salute UniMi. Ebbene, sul totale di 122 Covid-positivi (pari appunto al 4,8% degli accessi totali), 97 pazienti (il 79,5% del campione) si erano recati al pronto soccorso per patologie correlate a una sintomatologia Covid, mentre solamente 25 (il 20,5%) si erano rivolti all’ospedale per altre malattie e hanno scoperto di essere positivi a Sars-CoV-2.
“Questa indagine – si legge in una nota dell’azienda socio sanitaria territoriale e dell’ateneo – indica che la pandemia da Covid-19 continua ad avere un impatto molto forte sulla popolazione, non solo a livello di contagi, ma anche di ricoveri ospedalieri e decessi: solo una bassa percentuale (in base ai dati raccolti il 20%) dei ricoveri sono di pazienti positivi al tampone asintomatici, mentre i rimanenti sono in ospedale per patologie correlate a Covid”.
Per Stefano Centanni, direttore del Dipartimento Cardio-respiratorio dell’Asst dei Santi e docente di Malattie del sistema respiratorio in Statale, che ha partecipato allo studio, “l’analisi che emerge da questi dati suggerisce di porre ancora grande attenzione alle possibili evoluzioni nel prossimo autunno/inverno, in cui le condizioni climatiche potrebbero variare l’impatto clinico del virus”.
“Permane una quota di positività della popolazione, ma si può stimare che soltanto tra l’1% e il 3% della popolazione è attiva senza saperlo”, proseguono Asst-UniMi. “Il quadro epidemiologico è in miglioramento – osserva La Vecchia – Abbiamo raggiunto il picco dei positivi e nelle prossime settimane dovremo assistere ad un rallentamento di contagi. Questa variante BA.4/5 ha creato una immunità sulla popolazione molto alta, con un numero di contagiati reali superiore ai numeri registrati, poiché oltre agli asintomatici vanno considerati i pauci-sintomatici guariti in pochi giorni senza richiedere accesso alle strutture sanitarie. Tuttavia, gran parte dei ricoverati lo sono ‘per Covid’ e non ‘con Covid’. La bassa frequenza di positivi asintomatici apre inoltre quesiti sulla utilità ora del contact tracing”.
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