Milano, 16 mag. (Adnkronos Salute) – “Il vaccino universale per l’influenza è una chimera che da anni si sta inseguendo”. Con la tecnologia dell’mRna potrebbe essere la volta buona, secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, che spera arrivino dati positivi dalla sperimentazione clinica che sta per cominciare negli Usa per testare proprio un candidato vaccino a mRna universale contro l’influenza. Sviluppato dai ricercatori del Centro di ricerca sui vaccini del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid), centro che fa parte dei National Institutes of Health (Nih) americani, sarà al centro di un trial di fase 1 su 50 volontari di 18-49 anni.
“Da quando mi occupo di influenza, da più di 30 anni, questo del vaccino universale è stato un po’ l’obiettivo: trovare una parte antigenica che rimanga nel tempo e non si modifichi – spiega all’Adnkronos Salute il docente dell’università Statale di Milano – Ma non si è ancora riusciti. Io credo che con l’mRna si possa arrivare a questo e sicuramente il vaccino universale semplifica gli aspetti dei controlli annuali e soprattutto permette anche una semplificazione presumibilmente dello schema vaccinale, non più con un’esigenza di rinnovo annuale”. Con uno strumento di questo tipo si può aspirare a “una protezione anche verso varianti pandemiche e quindi un irrobustimento della risposta immunitaria della popolazione”. Quindi per Pregliasco “ben venga questa opzione. Vedremo se i dati di immunogeniticità e sicurezza ci conforteranno”.
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