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Internisti: “Gradualità, sonno, sport e niente sgarri per reset post ferie”

1 Settembre 2023

Roma, 1 set. (Adnkronos Salute) – Gradualità, buon sonno, movimento, niente sgarri, attenzione alla pressione e, per gli di casa anziani, occhio all’umore. Sono i punti chiave del ‘reset della salute’ per aiutare corpo e spirito a riadattarsi alla routine dopo le vacanze secondo Giorgio Sesti, presidente della Società italiana di medicina interna (Simi), che offre alcuni suggerimenti per un rientro meno traumatico. Il primo consiglio è quello di evitare un brusco passaggio, creando “una camera di decompressione virtuale tra le vacanze e la routine”. Dopo il riposo estivo “bisogna dar tempo all’organismo e alla nostra psiche di ‘acclimatarsi’ al cambio di scenario, rientrando nella routine un po’ per volta”, sottolinea.

Per questo “sarebbe ideale rientrare a ridosso del fine settimana o prendere ancora un paio di giorni di ferie prima di tornare al lavoro, per abituarsi poco per volta al cambiamento di abitudini di vita e fare un po’ d’ordine dentro e fuori di sé”. Serve poi recuperare subito il ‘jet lag’ estivo. “È forse uno degli aspetti più trascurati del ‘dopo-vacanze’ – afferma Sesti – ma il sonno è un alleato fondamentale della salute. Dopo un periodo passato a tirar tardi la sera, alzandosi con il sole già alto o frammentando il sonno in una serie di pisolini sotto l’ombrellone o all’ombra degli alberi, è necessario mettere un po’ di ordine e tornare a garantire il ritmo giusto ai nostri ormoni e neuro-ormoni. Ormone della crescita(Gh), melatonina, cortisolo, leptina e ghrelina hanno tutti un loro ritmo circadiano, strettamente connesso con il sonno”.

Poco sonno (l’ideale da adulti sarebbe dormire 7-8 ore per notte) o irregolarità, continua l’esperto, “nel lungo periodo possono infatti avere ricadute importanti sulla salute cardio-vascolare e sul metabolismo, facilitando la comparsa del sovrappeso e peggiorando il controllo del diabete e dei lipidi. Un must inderogabile della rentrée è dunque quello di recuperare le ore di riposo notturno perso (il ‘jet-lag’ dell’estate) e fare un po’ d’ordine nel ritmo sonno-veglia, cercando di andare a letto sempre alla stessa ora e dormendo almeno 7-8 ore di fila”.

Utile ad una buona ripresa è continuare a fare movimento, in genere favorito in ferie. “Sarebbe bene non sprecare questo ‘tesoretto’ delle vacanze – consiglia Sesti – facendo attività fisica anche una volta rientrati in città, per ora all’aperto, pensando però già ad altre soluzioni in vista dell’arrivo del brutto tempo e dell’accorciamento delle giornate. Gli smart watch che registrano i ‘passi’ e le calorie consumate al giorno, rappresentano un valido strumento motivazionale. Teniamoli d’occhio”. Ma non solo. “Passando da un periodo più ‘attivo’, ad una condizione più sedentaria – prosegue l’internista – raccomandiamo particolare attenzione alle persone con diabete. Il compenso della glicemia migliora con l’attività fisica, ma se improvvisamente si mette un freno a nuotate o passeggiate, potrebbe essere necessario un adeguamento del trattamento, da verificare con il proprio medico, per non incorrere in un aumento dei valori glicemici”.

Stop, poi, agli sgarri estivi. “È necessario tornare appena possibile ad un’alimentazione più sana e controllata, povera di grassi, sale e calorie provenienti da alimenti poco salutari e di scarso valore nutritivo”. La bilancia “ci guarda, ma se si fa attenzione alle calorie, è possibile rimandare di una decina di giorni il ‘verdetto’ del rientro. Per non aggiungere un ulteriore motivo di frustrazione alla fine delle vacanze”. Per quanto riguarda gli ipertesi, che spesso hanno ridotto i farmaci con il caldo, serve ricordare che “con l’arrivo dei primi freddi e dei temporali di fine estate – spiega Sesti – soprattutto nel caso di repentini abbassamenti della temperatura, può accadere che la pressione aumenti rapidamente e in modo non trascurabile. Per questo è necessario controllarla con regolarità in questo periodo di transizione, avvertendo subito il medico curante nel caso in cui superi stabilmente i 140/90 mmHg, per fare un tempestivo reset della terapia”.

Occhio, infine, alla depressione negli anziani. “Molte famiglie – conclude Sesti – trascorrono le vacanze nelle città e nei paesi d’origine, in compagnia dei genitori anziani oppure si trasferiscono con il ‘nonno’ verso una località di vacanza, al mare o in montagna. Ma il rientro in città per molti anziani significa spesso tornare ad una routine di solitudine, interrotta magari solo da una rapida telefonata dei figli o dei nipoti. E la depressione è dunque più che mai in agguato. Un anziano depresso, si trascura in tanti modi, dall’alimentazione, alla scarsa aderenza alle terapie ed è spesso vittima di insonnia. Tutti aspetti da tenere sotto controllo”.

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