Roma, 18 gen. (Adnkronos Salute) – “La sedentarietà degli italiani costa alle casse del Servizio sanitario nazionale centinaia di migliaia di euro, fino a 1 miliardo, essendo l’inattività tra i principali fattori di rischio per le malattie croniche non trasmissibili, quali ipertensione, diabete, tumori e malattie cardiovascolari”. Così all’Adnkronos Salute Maurizio Casasco, presidente della Federazione medico sportiva italiana sulla diffusione di stili di vita non salutari che il ministro Schillaci intende contrastare con un piano nazionale ad hoc per promuovere l’esercizio fisico e prescriverlo ‘in ricetta’.
“Nel nostro Paese su 55 milioni di italiani, 12 milioni praticano sport a livello agonistico – ricorda Casasco – altri 12 milioni svolgono attività fisica. Oltre 30 milioni, dunque, sono inattivi”. A preoccupare il leader dei medici sportivi non sono solo questi dati. “Una volta finita la scuola, in pratica dopo i 18-20 anni, i giovani smettono di praticare uno sport. Se ne disinteressano completamente, anche a causa degli impegni lavorativi – aggiunge Casasco –. Interesse per lo sport che riaffiora solo intorno ai 45-50 anni”.
E il tema dell’età biologica e dell’età anagrafica sarà al centro del prossimo congresso nazionale Fmsi, che si svolgerà a Roma dal 20 al 22 luglio. “Perché è evidente – conclude Casasco – che l’attività fisica può influire sull’età biologica rispetto a quella anagrafica. Più sport si pratica e maggiori sono i benefici per la propria salute”.
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