Sanità: Aiop, ‘in Manovra ignorate esigenze settore’
Milano, 22 dic. (Adnkronos Salute) – “Quella che il Parlamento si appresta a varare, per quanto attiene l’attenzione alla sanità, è una legge di Bilancio deludente. Un settore che risponde alle esigenze reali degli italiani, ma le cui esigenze sono state ignorate dagli articoli della Manovra”. Lo rileva l’Aiop, Associazione italiana ospedalità privata.
“Tra le 3.024 proposte emendative – spiega in una nota la presidente Barbara Cittadini – sono stati presentati in maniera trasversale tre emendamenti fondamentali, che non comportano oneri di spesa a carico della finanza pubblica e che hanno un solo obiettivo: abrogare il tetto di spesa per l’acquisto di prestazioni dalle strutture di diritto privato del Servizio sanitario nazionale, previsto dalla Spending review del 2012”. Si tratta di “un vincolo che blocca ormai da 10 anni la capacità programmatoria delle Regioni – sottolinea – e non utilizza le potenzialità della componente di diritto privato del Ssn, con un conseguente impoverimento quali-quantitativo nell’erogazione delle prestazioni. Non è un caso che durante la crisi pandemica il Governo abbia dovuto agire in deroga a questa norma con almeno tre distinti provvedimenti di legge, a dimostrazione che provoca un blocco delle prestazioni sanitarie a danno dei bisogni reali del Paese. Il suo superamento è stato chiesto con determinazione dalla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, vista l’impossibilità di rispondere alla domanda di salute della popolazione, e non ultimo dalla Cimop, la Confederazione italiana medici ospedalità privata”.
Eppure, “nonostante il grande impegno profuso dai partiti, e la particolare attenzione del capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Bilancio – osserva Cittadini – la volontà politica ha trovato ostacoli tecnico-burocratici, di dubbia fondatezza, che hanno portato a esitare il parere contrario alle proposte emendative”.
La presidente di Aiop si chiede “quale sia il valore della volontà popolare espressa attraverso i rappresentanti in Parlamento, se poi a decidere sono alcuni alti burocrati che, da quello che appare, disconoscono le reali e concrete necessità della popolazione”.
Per Cittadini “è bene quindi rammentare i dati in merito alle liste d’attesa che aumentano sempre di più, la mobilità sanitaria non fisiologica che crea significative diseguaglianze sociali, e il drammatico fenomeno della rinuncia alle cure, che sta assumendo una dimensione allarmante”.
“La componente di diritto privato del Ssn garantisce il 28% di tutte le prestazioni e di tutti i servizi ospedalieri resi alla popolazione, assorbendo il 14% della spesa ospedaliera pubblica. E potrebbe fare ancora di più – precisa la presidente – se non fosse penalizzata da vincoli che ormai non hanno più ragione di esistere. Insieme a scelte nel merito delle quali non desideriamo entrare, ma non legate a un diritto costituzionale, si sarebbe potuto garantire il diritto alla salute della popolazione che i padri costituenti hanno definito e che, certamente non a caso, è fondamentale nella Costituzione”.
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