Tumori: le arance della salute da sabato in piazza, mobilitazione Airc per la ricerca
Roma, 22 gen. (Adnkronos Salute) – Tornano, nelle principali piazze italiane, le arance della salute. Sabato 27 gennaio migliaia di volontari e sostenitori Airc, l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro, si incontrano nelle piazze, affiancando studenti e insegnanti che si mobilitano all’interno delle scuole, per raccogliere fondi e diffondere consapevolezza sull’importanza e sull’urgenza della prevenzione. Ventimila volontari distribuiranno reticelle di arance rosse coltivate in Italia (contributo di 13 euro), miele ai fiori d’arancio (10 euro) e marmellata d’arancia (8 euro). Un gesto concreto che può fare la differenza contro i tumori, per se stessi e per gli altri, attraverso l’adozione di sane abitudini. Si può trovare il punto di distribuzione più vicino su arancedellasalute.it. Dal 2 febbraio le arance rosse per la ricerca arrivano anche nei supermercati.
Venerdì 26 e sabato 27, inoltre, bambini, ragazzi, insegnanti e genitori di oltre mille scuole diventano volontari Airc distribuendo arance, miele e marmellata nell’ambito di “Cancro io ti boccio”, un progetto di Fondazione Airc. “Con il loro generoso entusiasmo – racconta Eleonora Pellegrini, insegnante di Roma – i bambini e i ragazzi danno il contributo forse più importante alla ricerca: il sogno di un futuro possibile in cui grazie alla prevenzione e ai progressi della scienza il cancro sarà sempre più curabile. Mia nonna si era ammalata del mio stesso tumore ed è morta senza potermi conoscere. Forse qualche ragazzo di quell’epoca ha creduto nel suo sogno di rendere questa malattia più curabile: erano gli anni Settanta. Oggi sono qui con i miei ragazzi, dopo cinque anni da una diagnosi di cancro, perché questo sogno sta via via diventando realtà”.
Numerosi studi – evidenzia l’Airc – hanno dimostrato l’efficacia di uno stile di vita sano per ridurre il rischio di cancro. Fino al 40% dei nuovi casi è potenzialmente prevenibile o più curabile quando si agisce sui fattori di rischio modificabili tramite i comportamenti individuali: non fumare, fare attività fisica, scegliere un’alimentazione sana ed equilibrata, aderire agli screening raccomandati per la diagnosi precoce. Eppure, in Italia un terzo circa degli adulti presenta fattori di rischio per lo sviluppo di un cancro. Il 33% circa è in sovrappeso e il 10% obeso, il 31% è sedentario e il 24% fuma. I numeri più preoccupanti riguardano i bambini in età scolare: il 39% circa è in sovrappeso e, di questi, il 17% è obeso. Si tratta di numeri tra i più alti in Europa, dovuti principalmente a un’insufficiente attività fisica e a un’alimentazione che si è allontanata dai principi della dieta mediterranea, ricorda l’Airc invitando “tutti ad agire in prima persona, adottando abitudini più sane e sostenendo la ricerca per prevenire sempre più tumori, diagnosticare precocemente la malattia e curare sempre meglio tutti i tipi di cancro”.
Trasformare la ricerca in cura è l’obiettivo di Airc, che destina nel 2024 un investimento complessivo di oltre 143 milioni di euro per 695 progetti di ricerca, 93 borse di studio, 15 programmi speciali. Un impegno che si rafforza con il sostegno a Ifom, Istituto di oncologia molecolare di Fondazione Airc e centro di eccellenza internazionale. Ben 6mila medici e scienziati sostenuti da Airc lavorano in 102 istituzioni prevalentemente pubbliche: laboratori di università, ospedali e altri centri di ricerca.
Già oggi la ricerca cura sempre di più, come dimostrano i dati: nel nostro Paese circa 3,6 milioni di persone hanno superato una diagnosi di cancro, con un incremento del 37% nella sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi rispetto a solo dieci anni fa. L’incidenza è però in crescita: 395.000 le nuove diagnosi di tumore (208.000 negli uomini e 187.000 nelle donne) stimate per lo scorso anno in Italia. La ricerca non può fermarsi.
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