Eventi meteo estremi, per la scienza è colpa dell’uomo
Ondate di calore, inondazioni, siccità: dietro a questi eventi estremi c’è lo zampino dell’uomo. Almeno nella maggior parte dei casi. E questa volta a concordare sull’attribuzione della colpa è la scienza. Un nuovo studio realizzato dai ricercatori di Climate Brief ha raccolto ben 504 studi dedicati a singoli eventi estremi per capire quali e quanti di questi potessero essere attribuibili ai cambiamenti climatici indotti dall’uomo, e il risultato è che il 71% di questi 504 eventi meteorologici estremi è risultato essere stato provocato o aggravato proprio dalle attività umane.
In particolare, dei 152 eventi di caldo estremo valutati dagli scienziati, il 93% è stato reso più probabile o più grave dall’uomo, così come il 56% dei 126 eventi di pioggia o inondazioni presi in esame, e il 68% degli 81 eventi di siccità. Il 9% degli eventi climatici e meteorologici è stato reso meno probabile o meno grave dalle attività umane, il che significa che l’80% di tutti gli eventi ha subito un impatto umano. Perché dagli studi analizzati, solo 20% degli eventi non mostra alcuna influenza umana chiaramente individuabile.
Insomma: gli scienziati hanno concluso che il cambiamento climatico causato dall’uomo ha alterato la probabilità o la gravità di un evento meteorologico estremo nell’80% dei casi studiati (nel 71% lo ha reso più grave o probabile e nel 9%, meno). Pubblicato per la prima volta nel luglio 2017, questo studio rappresenta il quinto aggiornamento annuale di un lavoro che viene costantemente aggiornato. Interessante nota che la prima edizione del 2017 aveva individuato una responsabilità umana nel 68% degli eventi (nel 63% dei casi reso più grave o probabile e nel 6% meno).
La mappa di attribuzione del Carbon Brief comprende studi su 152 eventi di caldo estremo, di cui 142 (93%) sono stati resi più probabili o più gravi a causa del cambiamento climatico. Nessuno studio ha riscontrato un’ondata di caldo resa meno grave dal cambiamento climatico, mentre gli studi su due eventi (1%) non hanno identificato alcuna influenza e altri otto (5%) non sono risultati conclusivi.
Negli ultimi anni, gli studi hanno dimostrato che diverse temperature estreme sarebbero state impossibili o virtualmente impossibili senza l’influenza umana sul clima. Questi includono l’ondata di caldo della Siberia del 2020, l’evento della ‘cupola di calore’ del Pacifico nord-occidentale del 2021 e l’estate da record dell’Europa del 2021.
Dei 126 eventi di pioggia o inondazione inclusi nella mappa di attribuzione, 71 (56%) hanno riscontrato che l’attività umana ha reso l’evento più probabile o più grave, una percentuale molto inferiore rispetto agli studi relativi al calore. Diciannove studi (15%) hanno rilevato che il cambiamento climatico aveva reso l’intero evento meno probabile che si verificasse. Dei restanti eventi di forti precipitazioni, studi su 24 (19%) non hanno trovato prove di un legame con il cambiamento climatico, mentre 12 (10%) non sono stati conclusivi.
Degli 81 eventi e tendenze di siccità qui considerati, è stato riscontrato che il cambiamento climatico ha aumentato la gravità o la probabilità di 55 (68%). Del resto, la probabilità o la gravità è stata ridotta per un evento (1%), mentre non è stato riscontrato alcun legame distinguibile con l’attività umana per 15 (19%) e 10 (12%) non conclusivi.
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