Servizio idrico lombardo, i progetti selezionati da Water Alliance
Roma, 6 mar. (Adnkronos) – Tre startup, tre progetti innovativi per ripensare il futuro del servizio idrico della Lombardia e affrontare in modo più efficace le conseguenze del cambiamento climatico. Si è conclusa con il pitch day di martedì 28 febbraio WAve of innovation, la call internazionale lanciata da Water Alliance, la rete delle 13 aziende pubbliche del servizio idrico integrato lombardo (Acque Bresciane, Alfa, BrianzAcque, Como Acqua, Gruppo Cap, Gruppo Tea, Lario Reti Holding, Mm, Padania Acque, Pavia Acque, Sal, Secam e Uniacque), per promuovere l’innovazione nel settore della gestione delle acque in un’ottica di open innovation su scala internazionale.
“È motivo di orgoglio constatare l’interesse che questa iniziativa ha riscosso a livello internazionale, con candidature provenienti dagli Usa, Canada, Australia fino a Israele – afferma Enrico Pezzoli, portavoce di Water Alliance e presidente e ad di Como Acqua – Ciò significa che Water Alliance è una realtà attrattiva e ritenuta capace di attuare concretamente progetti, accogliendo proposte di innovazione per implementare i propri servizi”.
La call, apertasi lo scorso ottobre, aveva l’obiettivo di trovare soluzioni innovative in alcune aree nevralgiche per il servizio idrico quali la gestione dei fanghi di depurazione, la produzione di biogas, i big data e la creazione di una rete sempre più smart, e ha visto la partecipazione di 57 aziende e startup da tutto il mondo. “La Call for Innovation che si è appena conclusa è frutto di un grande lavoro della rete, che ha scelto di aprirsi al mondo dell’innovazione su scala globale, – osserva Michele Falcone, coordinatore dell’Organo di Gestione di Water Alliance e direttore General counseling e appalti di Gruppo Cap – Dialogare con startup e hub dell’innovazione ci ha permesso di confrontarci con soluzioni innovative e ad alto tasso tecnologico. Soluzioni cruciali per la transizione ecologica e la digitalizzazione del servizio idrico lombardo che dovrà affrontare le sfide poste dalla crisi climatica ma anche dall’attuazione del Pnrr. I progetti individuati ci permetteranno di implementare soluzioni circolari e digitali che miglioreranno la qualità del servizio idrico integrato lombardo”.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati di A WAve of Innovation – dice Desdemona Oliva, direttrice R&D di Gruppo Cap e coordinatrice del gruppo Open Innovation di Water Alliance – Abbiamo ricevuto molte candidature di alto profilo da tutto il mondo che ci hanno permesso di conoscere a fondo le opportunità dell’Open Innovation nell’ambito dell’idrico. I progetti selezionati sono strategici perché ci garantiscono una gestione più efficiente dei fanghi di depurazione e della risorsa idrica. Con Ostara e Alpha Cleantec AG sarà infatti possibile sia recuperare materie prime seconde ad alto valore sia massimizzare la produzione di biogas riducendo al contempo il volume di fanghi secchi. Con il Digital Twin sviluppato da Water Jade avremo invece l’opportunità di affrontare più efficacemente la crisi idrica”.
Sono stati 10 i finalisti che hanno partecipato al pitch day che si è tenuto al Palazzo delle Stelline di Milano: PipePredict GmbH, Waterjade, Febus Optics, Alpha Cleantec Ag, Aqualitas, Aganova, Hupi Saas, Fracta Inc, Ostara Nutrient Recovery Technologies Europe e Cann Forecast, che hanno sottoposto i propri progetti a una commissione composta dal management di Water Alliance. Le tre startup, e i relativi progetti, selezionati dalla commissione sono stati: Ostara (Canada), che ha costruito un progetto per aiutare le water utility a recuperare preziosi nutrienti dalle acque reflue per poi trasformarli in fertilizzanti ad alto valore, secondo un percorso a elevata circolarità; Alpha Cleantec Ag (Svizzera), che ha sviluppato un processo di pretrattamento dei fanghi che massimizza la generazione di biogas, migliora la disidratazione e riduce la quantità di fanghi secchi prodotti; Waterjade (Italia), che ha sviluppato una soluzione di Digital Twin, grazie alla quale è possibile prevedere l’afflusso di acqua nei fiumi e nei pozzi. Grazie all’unione di modelli fisici e machine learning e all’utilizzo di immagini satellitari, il progetto permette di affrontare più efficacemente la crisi climatica.
La call ha visto la partecipazione di 57 startup provenienti da tutto il mondo: Stati Uniti, Israele, Canada, Australia, Germania, Spagna e Svizzera. I 57 progetti sono poi stati valutati dal management di Water Alliance, che ha stabilito i 10 finalisti, che sono stati protagonisti del pitch day tenutosi martedì scorso.
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