Sostenibilità, il progetto ‘Da Chicco a Chicco’ arriva in Emilia Romagna
Roma, 31 mag. (Adnkronos) – Da un chicco di caffè a un chicco di riso per chi ne ha più bisogno, grazie al recupero delle materie prime che compongono le capsule. In occasione della Giornata Mondiale per l’ambiente 2024 (5 giugno) Nespresso e Banco Alimentare dell’Emilia Romagna portano insieme il progetto ‘Da Chicco a Chicco’ nella regione, la quinta dopo Lombardia, Lazio, Piemonte e Puglia, proseguendo nell’impegno per il recupero e riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste che si trasformano in una nuova risorsa per il territorio e le comunità locali. Una collaborazione che permetterà di raggiungere 200 organizzazioni benefiche che assistono circa 22mila persone in difficoltà in tutta la regione attraverso un gesto semplice, come riciclare le capsule usate.
‘Da Chicco a Chicco’ nasce nel 2011 da un accordo siglato con Cial (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia e Cic (Consorzio Italiano Compostatori) ed è il progetto di economia circolare con cui Nespresso dona una seconda vita alle capsule esauste attraverso il riciclo dell’alluminio e del caffè. Il progetto permette ai clienti, parte attiva dell’iniziativa, di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nell’apposita area recycling presente all’interno delle Boutique Nespresso e in isole ecologiche partner dell’iniziativa in tutta Italia. In particolare, in Emilia-Romagna i cittadini di tutte le province hanno a disposizione oggi un totale di 37 punti di raccolta (tra Boutique e isole ecologiche) ove poter riportare le capsule dopo l’uso. Un dato cresciuto del 76% da gennaio 2023 nella regione e che consente sempre una maggior semplicità e capillarità di smaltimento, per un totale di oltre 200 punti di raccolta distribuiti in più di 100 città su tutto il territorio italiano.
L’impegno a generare un impatto sempre più positivo in regione si è tradotto infatti in un coinvolgimento delle società di gestione presenti sul territorio. Tra queste, Alea Ambiente SpA con cui è stato appena siglato un accordo che, a partire da oggi, introduce 11 nuove isole ecologiche nella provincia di Forlì (tra la città e i comuni di Bertinoro, Castrocaro, Forlimpopoli, Galeata, Modigliana, Predappio, Rocca San Casciano e Tredozio) e quelli con Hera e Iren Ambiente che lo scorso novembre hanno permesso di aggiungere 5 ulteriori isole ecologiche (tra Bologna, Ferrara, Modena, Rimini e Savignano sul Rubicone). Un totale di 16 nuovi inserimenti per lo smaltimento delle capsule negli ultimi 6 mesi che si aggiungono alle 9 Boutique Nespresso e alle ulteriori 12 isole ecologiche già attive e funzionanti. Una copertura sempre più capillare su tutte le province che vede la regione al secondo posto, dopo la Lombardia, per numerosità dei punti di raccolta delle capsule.
È proprio a partire dalla riconsegna delle capsule usate che prende vita l’intero processo proprietario di Nespresso per trasformare il caffè al loro interno in riso da donare a chi ne ha più bisogno, grazie al supporto del Banco Alimentare. Una volta raccolte dalle aziende di gestione del servizio di raccolta differenziata, sia dalle boutique che dalle isole ecologiche partner, le capsule esauste vengono lavorate e recuperate: l’alluminio viene destinato alle fonderie per avviare il processo di riciclo che lo trasformerà in nuovi oggetti, mentre il caffè esausto viene inviato presso un impianto di compostaggio per la sua trasformazione in compost e successivamente ceduto a una risaia in provincia di Novara. Il riso prodotto grazie a questo concime naturale viene poi riacquistato da Nespresso e infine donato a Banco Alimentare della Lombardia, a Banco Alimentare del Lazio, a Banco Alimentare del Piemonte, ai Banchi Alimentari della Puglia e della Daunia e da oggi, al Banco Alimentare dell’Emilia Romagna.
Un impegno che Nespresso porta avanti dal 2011, anno di attivazione del progetto, e che ha portato nella sola Emilia-Romagna al riciclo di oltre 930 tonnellate di capsule esauste, che hanno permesso a loro volta di ottenere più di 55 tonnellate di alluminio pronto per essere fuso e trasformato in nuovi oggetti come penne, coltellini, segnalibri, biciclette, e quasi 500 tonnellate di caffè esausto. La raccolta, in crescita costante nel corso degli ultimi anni, ha visto inoltre un incremento del +37% nel primo trimestre 2024.
“Siamo davvero felici di poter accogliere il Banco Alimentare dell’Emilia Romagna nel nostro progetto Da Chicco a Chicco – spiega Silvia Totaro, Sustainability&She Manager di Nespresso Italiana – nonché di annunciare un nuovo incremento di punti di raccolta. Il nostro obiettivo di continuare a stimolare il corretto smaltimento delle capsule di caffè in alluminio ci porta a continuare a investire sul territorio per rendere sempre più facili e possibili comportamenti virtuosi in questo senso. La forte partecipazione anche delle aziende di gestione della raccolta sul territorio e l’impegno della regione sui temi ambientali e di impatto sociale è un messaggio importante che ci ha portato a questo nuovo pezzo di percorso anche in Emilia Romagna, e che vedrà la prima consegna di riso il prossimo dicembre”.
“Questa partnership con Nespresso – dichiara Gianluca Benini, direttore di Banco Alimentare Emilia Romagna – ci consentirà di donare 10mila kg di riso ad organizzazioni benefiche convenzionate con il Banco sul nostro territorio. Siamo grati a Nespresso per averci resi partecipi di questo progetto di economia circolare, tema da sempre presente nella nostra azione quotidiana per combattere lo spreco alimentare. Da oltre 30 anni, infatti, siamo impegnati nel recupero e nella distribuzione del cibo che, mediante l’ampia rete di associazioni ed enti convenzionati, arriva capillarmente a persone in difficoltà nella nostra regione”.
Grazie alla collaborazione ormai consolidata tra Nespresso e Banco Alimentare, nei 13 anni di vita del programma ‘Da Chicco a Chicco’ sono stati donati 5.500 quintali di riso, equivalenti a oltre 6 milioni di piatti. Mentre nel solo 2023, tramite i banchi alimentari della Lombardia, del Lazio, del Piemonte e della Puglia, è stato possibile donare circa 900 quintali di riso, l’equivalente di 1 milione di piatti di riso (1 piatto = 90gr), che hanno raggiunto più di 2.500 strutture caritative, tra case di accoglienza, unità di strada, mense e spazi dedicati al supporto, e oltre 500mila persone in difficoltà, attraverso consegne dedicate e pacchi solidali. Un impegno che, con il nuovo ingresso del Banco Alimentare dell’Emilia Romagna, permetterà un supporto sempre maggiore alle organizzazioni che in Italia si adoperano per prestare aiuto ai più fragili.
‘Da Chicco a Chicco’ fa parte del programma ‘Nespresso per l’Italia’, un insieme di iniziative concrete e di varia natura, tutte accomunate dall’obiettivo di rendere ogni tazza di caffè Nespresso sostenibile per l’ambiente, per la cultura e per le persone.
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