“Sto chiedendo scusa a tante persone ma non sarà mai abbastanza, sono stato preso da qualcosa che risulterà sempre inspiegabile e da disumanità. Anch’io non vivo più. L’unica cosa che faccio la sera è sperare di non svegliarmi più al mattino”. Così Alessandro Impagnatiello nelle sue dichiarazioni spontanee al processo che lo vede alla sbarra per l’omicidio della compagna Giulia Tramontano, uccisa al settimo mese di gravidanza con 37 coltellate.