Sanità e viaggi della speranza, la fuga al Nord per curarsi vale 4,25 miliardi
Cercare cure e assistenza migliori rispetto a quelle offerte nella propria regione. Spesso veri e propri viaggi delle speranza, altre volte solo per poter accedere ai percorsi di cura migliori. Nel 2021, “la mobilità sanitaria interregionale in Italia ha raggiunto un valore di 4,25 miliardi di euro, cifra nettamente superiore a quella del 2020 (3,33 mld), con saldi estremamente variabili tra le Regioni del Nord e quelle del Sud”. E’ quanto rileva il report della Fondazione Gimbe. “Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto – Regioni capofila dell’autonomia differenziata – raccolgono – rimarca Gimbe – il 93,3% del saldo attivo, mentre il 76,9% del saldo passivo si concentra in Calabria, Campania, Sicilia, Lazio, Puglia e Abruzzo”. Lombardia (18,7%), Emilia-Romagna (17,4%), Veneto (12,7%) raccolgono quasi la metà della mobilità attiva, un ulteriore 25,6% viene attratto da Lazio (9,5%), Piemonte (6,8%), Toscana (4,9%) e Campania (4,4%). Tre regioni con maggiore indice di fuga generano debiti per oltre 300 milioni ciascuna: in testa Lazio (12%), Lombardia (10,9%) e Campania (9,3%), che insieme compongono quasi un terzo della mobilità passiva.
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