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Il gusto di vedere i campioni giocare ai videogame

Nei meandri del fenomeno Twitch, tra videogame e dirette

Il gusto di vedere i campioni giocare ai videogame

Nei meandri del fenomeno Twitch, tra videogame e dirette

Il gusto di vedere i campioni giocare ai videogame

Nei meandri del fenomeno Twitch, tra videogame e dirette
Nei meandri del fenomeno Twitch, tra videogame e dirette
Nel 2017 (in tempi pre-pandemia e quindi non sospetti) 5mila persone, tutte le sere per una settimana, hanno riempito il Fox Theater di Atlanta e lo streaming online ha raggiunto il milione di spettatori. Per un concerto, un torneo di ping pong o magari una partita di calcetto? No, per le finali della Eleague Major 2017 ovvero il torneo di “Counter-Strike: Global Offensive”, un videogioco sparatutto. Qualche anno fa Amazon ha speso 970 milioni di dollari per acquistare Twitch, la più importante piattaforma di streaming e condivisione delle proprie partite verso il mondo, verso gli altri. Funziona esattamente come un social ma mentre su Facebook o Instagram condividiamo quello che mangiamo a cena, le nostre vacanze e gattini pelosi, su Twitch condividiamo anche le nostre partite a “Fifa”, a “Destiny” o appunto a “Counter-Strike”. Quando parlo di queste cose la reazione più comune che ottengo è la frase: «Ma che soddisfazione c’è a guardare altre persone giocare?». I motivi sono sostanzialmente due. Da sempre amiamo guardare individui che compiono azioni al limite delle possibilità fisiche. Per questo, ad esempio, andiamo allo stadio a vedere le partite giocate da altri oppure seguiamo con passione le Olimpiadi e i Gran Premi di Formula Uno. La stessa cosa può avvenire su Twitch, che ha il merito di non farti pagare il biglietto d’ingresso e che ti coinvolge con eventi in diretta, senza doverti sorbire la pubblicità martellante che c’è su YouTube. Il secondo motivo è meno intuitivo ma molto potente: quando andate allo stadio o al palazzetto per guardare una partita siete in grado di interagire con i vostri idoli? Riuscite a parlare con Ronaldo, per fare un esempio, che vi ringrazia per avere pagato il biglietto? Direi di no. Su Twitch questo invece avviene, eccome. Se la vostra passione è “Fortnite” vi collegherete alla piattaforma e guarderete giocare Pow3r (Giorgio Calandrelli, lo streamer ovvero il giocatore online italiano con più seguito), il quale vi ringrazierà per esservi abbonati al suo canale, risponderà alle vostre battute o domande durante le pause di gioco e vi mostrerà delle partite spettacolari, rendendovi direttamente partecipi e facendovi conoscere altri appassionati. Se vedete qualcuno scaldarsi, gesticolare e urlare davanti alla console o al computer provate a immaginarvi un tifoso davanti alla tv o allo stadio e ditemi se non sono la stessa cosa. di Rudy Bandiera

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