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Carlo Fusi

Giornalista e commentatore, anacronistico amante della politica, cocciutamente popperiano, perdutamente romanista.

Fitto, ministro in transito

È palese che il via libera a Fitto rappresenti un successo del governo italiano e anche personale della presidente del Consiglio

L’Italia dopo la vittoria di Trump

E adesso? Adesso che oltre alla pancia Donald Trump si è preso anche il cuore e il cervello degli Usa? Le possibili conseguenze per l’Italia

Le elezioni regionali in Liguria, un deserto

Alle elezioni regionali in Liguria vince chi prende meno della metà dei voti di meno della metà dei votanti e perde chi invoca unità mentre litiga a più non posso

Governo Meloni, solidità & rissosità

Se tutto va a gonfie vele, chi glielo fa fare a Meloni di comportarsi come se fosse perennemente su un ring?

Manovra, tra sogni e realtà

Pochi i margini di manovra, poche le speranze di crescita, pochissime le risorse da allocare. Le 3 non verità della Manovra 2025

La destra e la sinistra fra reale e razionale, Fini e Violante su Hegel

Destra e sinistra esistono ancora? Hegel e le parole di Luciano Violante e Gianfranco Fini in un incontro della Fondazione Tatarella della Fondazione Tatarella

Opposti e alleati

Sul pratone di Pontida è nata la “Santa Alleanza dei Popoli europei” battezzata da Matteo Salvini in compagnia di Viktor Orbán, Geert Wilders e tanti altri

Il legame atlantico

Fino agli anni Duemila la politica estera era confinata nei manuali delle università e nei convegni per esperti

Veti incrociati strumenti dello stallo

Maggioranza od opposizione non c’è scampo: siamo il Paese dei veti incrociati. Ma i veti funzionano all’Onu, assai meno a Montecitorio

Decantazione del vertice Rai

Nell’ottavo mese dell’anno il panorama politico italiano squaderna una sola questione da affrontare: l’organigramma Rai

Voto anticipato e fantasmi politici

Il fantasma del voto anticipato svolazza sulle colonne dei giornali e nei tavolini con spritz. Tutto pur di non affrontare in modo adeguato i nodi politici

La sindrome estiva della politica italiana

È un virus che non lascia scampo neanche nel centrodestra: la sindrome estiva della politica italiana si chiama “scappatoia delle elezioni anticipate”