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Davide Giacalone

Direttore de La Ragione. Editorialista, saggista e scrittore.

Il voto sardo

Alcune considerazioni affilate, come un coltello di Pattada, sul voto sardo e la vittoria della candidata del centrosinistra Alessandra Todde

I tifosi di Mosca, il rifiuto e la mistica

Come mai i tifosi di Mosca sono passati da sinistra a destra, dal pugno chiuso al braccio teso, ma sempre a schiena china e mano mendica?

Le morti sul lavoro e i discorsi ripetuti dopo le tragedie

Non è possibile che dopo ogni morto sul lavoro – che messi assieme fanno una strage – si sentano sempre gli stessi discorsi con le stesse parole

Emergenza inquinamento e politica (non) istruita

Le norme emergenziali in contrasto all’inquinamento devono tener conto di tutto: non solo vetture private ma anche allevamenti intensivi collettivi

Il disegno di Putin deve esser abbattuto

Non deve succedere che le fiamme delle emozioni si spengano, quando sarà passato del tempo dall’assassinio di Alexei Navalny. Si abbatta il disegno di Putin

Gli scudi

Oramai è una consuetudine, un malcostume, una bruttura: la presentazione annuale del governo del Decreto Milleproroghe. Il commento del direttore Davide Giacalone

Studiorum, annunci e rinvii

È evidente che università tradizionali e università telematiche non siano la stessa cosa e, quindi, non possano avere regole uguali. Ma sono errori sia generalizzare che coartare

Diplomazia e Gaza

Israele e Palestina. Il commento di Davide Giacalone. Da Omnibus del 13 febbraio 2024

Fertilizzare le aziende e puntare alla crescita

Le imprese italiane sono una grande area di vitalità ma anche pregne di elementi di resistenza ai cambiamenti. Come fertilizzarle?

Di che si trattora

Giorgia Meloni dice: “Ma noi siamo sempre stati dalla parte degli agricoltori”. Il governo e la protesta dei trattori – il commento del direttore Davide Giacalone

Melenzi e riforma costituzionale

La riforma costituzionale che si avvia a essere discussa non è soltanto scritta male ma anche mal concepita. Capiamo perché

Sanremo tra politica e proteste degli agricoltori

Cari populisti, basta un direttore artistico di Sanremo a fregarvi tutti. Politica dovrebbe significare avere un modello di interesse collettivo