Wall Street chiude in rialzo. Chiusura contrastata per le Borse europee, Milano -0,73%. La Casa Bianca: “Trump ottimista su accordo con Cina”. Fink (BlackRock): “Usa vicini o già in recessione”
Wall Street chiude con il segno “+”: Dow Jones +1,56%, Nasdaq +2,06%, S&P 500 +1,81%. Le Borse europee riducono le perdite. La Cina risponde a Trump: tariffe al 125%. Il tycoon tratterà con l’Ue “come un unico blocco”. Larry Fink (BlackRock): “Usa vicini o già in recessione”
Wall Street chiude in rialzo. Chiusura contrastata per le Borse europee, Milano -0,73%. La Casa Bianca: “Trump ottimista su accordo con Cina”. Fink (BlackRock): “Usa vicini o già in recessione”
Wall Street chiude con il segno “+”: Dow Jones +1,56%, Nasdaq +2,06%, S&P 500 +1,81%. Le Borse europee riducono le perdite. La Cina risponde a Trump: tariffe al 125%. Il tycoon tratterà con l’Ue “come un unico blocco”. Larry Fink (BlackRock): “Usa vicini o già in recessione”
Wall Street chiude in rialzo. Chiusura contrastata per le Borse europee, Milano -0,73%. La Casa Bianca: “Trump ottimista su accordo con Cina”. Fink (BlackRock): “Usa vicini o già in recessione”
Wall Street chiude con il segno “+”: Dow Jones +1,56%, Nasdaq +2,06%, S&P 500 +1,81%. Le Borse europee riducono le perdite. La Cina risponde a Trump: tariffe al 125%. Il tycoon tratterà con l’Ue “come un unico blocco”. Larry Fink (BlackRock): “Usa vicini o già in recessione”
ORE 22:00 Dopo una giornata piena di alti e bassi con continui segni “-” e “+”, Wall Street chiude in rialzo: Dow Jones +1,56%, a 40.212,47 punti; Nasdaq +2,06%, a 16.724,46 punti; S&P 500 +1,81%, a 5.363,26 punti.
ORE 20:30 I Treasury restano sotto pressione e calano. E vanno verso la loro peggiore settimana dal 2019. Il rendimento della scadenza a 10 anni è salita al 4,5%, ai massimi da febbraio. Rialzi significativi anche per gli altri titoli di Stato.
ORE 19:40 Nonostante l’escalation della guerra dei dazi, il presidente statunitense Donald Trump si dice “ottimista” su un accordo commerciale con la Cina. Lo afferma Karoline Leavitt, la portavoce della Casa Bianca: “Il presidente ha detto molto chiaramente che è aperto a un accordo con la Cina”.
ORE 19:00 I dazi di Trump potrebbero far salire l’inflazione fino al 4% nel corso dell’anno. E provocare un aumento della disoccupazione e rallentare la crescita economica. Lo dichiarato John Williams, presidente della Fed. Secondo Williams c’è “un senso di incertezza pervasivo”. A febbraio, l’inflazione Pce si è attestata al 2,5%, con l’obiettivo della Fed che è fissato al 2%”.
ORE 18:50 Wall Street torna con il segno “+”. Dow Jones +1,10%, a 40.029,09 punti; Nasdaq +1,48%, a 16.629,48 punti; S&P 500 +1,18%, a 5.330,24 punti.
ORE 17:30 Chiusura contrastata per le Borse europee: Milano -0.73%; Parigi -0,3%; Madrid -0,43%; Francoforte -0,92%; Londra +0,64%.
ORE 17:20 Gli Usa sono “molto vicini se non addirittura già in recessione”. Sono le parole pronunciate da Larry Fink, amministratore delegato di BlackRock, grande società d’investimento con sede a New York.
ORE 17:15 Andamento altalenante per Wall Street che torna negativa. Dow Jones -0,38%, a 39.440,46 punti; Nasdaq -0,16%, a 16.357,36 punti; S&P 500 -0,33%, a 5.249,16 punti.
ORE 16:00 Wall Street vira in positivo: Dow Jones +0,32%, a 39.720,44 punti; Nasdaq +0,82%, a 16.522,23 punti; S&P 500 +0,48%, a 5.293,5 punti.
Le Borse europee riducono le perdite: Milano -0,4%; Parigi -0,2%; Francoforte -0,8%; Londra +0,8%.
ORE 15:30 Wall Street apre in negativo: Dow Jones -0,24%, a 39.511,26 punti; Nasdaq -0,09%, a 16.377,84; S&P 500 -0,11%, a 5.262,11 punti.
ORE 11:20 – «Non ci sono vincitori nelle guerre commerciali e andare contro il mondo porterà solo all’autoisolamento». Lo ha detto il presidente cinese Xi Jinping, lanciando dunque il suo avvertimento agli Usa: il Dragone «non ha paura» dei dazi americani e saprà rispondere, anche a costo di rallentare la propria economia.
ORE 10:40 – La Cina ha rialzato i suoi contro-dazi sulle importazioni dei beni Usa dall’84% al 125%. Lo riferisce il ministero delle Finanze, precisando che le nuove misure entreranno in vigore il 12 aprile. Continua dunque il braccio di ferro tra Washington e Pechino che ora preoccupa le economie globali. Le Borse europee tornano tutte in rosso, Milano cede l’1,68%.
ORE 9:30 – Le Borse europee avviano una nuova seduta in rialzo, tra queste anche la Borsa di Milano. Il primo indice Ftse Mib guadagna lo 0,98% a 34.613 punti. In avvio corrono Nexi e Stm (+2%), Intesa e Campari (+1,7%). In calo Snam (-0,6%). Avvio positivo per Francoforte (+1,09%), Parigi (+0,92%) e Londra (+0,73%).
ORE 7:30 – Dopo un breve sospiro di sollievo nella giornata di ieri, questa mattina i principali mercati azionari asiatici sono tornati in rosso. Il principale indicatore della Borsa di Tokyo, il Nikkei, era in calo di oltre il 5% all’apertura della sessione, dopo il rialzo di oltre il 9% di giovedì dovuto alla tregua tariffaria di Donald Trump. Dopo i primi 15 minuti di contrattazioni, il Nikkei era in calo di 1.803,86 punti.
In Corea del Sud, il Kospi (indice di riferimento della Borsa di Seoul) ha aperto con un calo di circa il 2%. Perdendo 43,05 punti. Ancora perdite – dello 0,13% e dello 0,75% – anche per i mercati azionati di Shanghai, Shenzhen e di Hong Kong.
Nonostante il forte calo avuto all’inizio della settimana, questi mercati sono riusciti a riprendersi grazie al sostegno annunciato dagli istituti di investimento statali cinesi e ai piani di riacquisto di azioni, lanciati dalle grandi aziende cinesi.
L’ennesima decisione di Donald Trump, di aggiungere un’ulteriore tariffa del 20% ai dazi con la Cina, non è stata ben accolta dagli investitori negli Stati Uniti. In risposta alle misure del presidente americano, ieri, Pechino ha aumentato i prelievi sulle merci provenienti dall’America, dal 34 all’84%. Annunciando, inoltre, che ridurrà il numero di film statunitensi proiettati sul territorio.
Sul fronte europeo, Donald Trump ha detto che tratterà con l’Unione europea “come un unico blocco” e non per singolo Paese. “Ci hanno trattato molto male ma sono stati intelligenti”, ha dichiarato il presidente. Un commento che si riferisce chiaramente al ritiro delle tariffe di ritorsione, da parte di Bruxelles. “Se non riusciremo a fare accordi, allora torneremo dove eravamo”, ha specificato il tycoon.
Intanto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha spiegato che “se le trattative non saranno soddisfacenti, le nostre contromisure entreranno in vigore”. In un’intervista al Financial Times, la presidente ha anche specificato che “la Commissione è pronta a estendere le contromisure ai servizi americani offerti dalle Big Tech“.
Grande attesa per il viaggio a Washington del presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, fissato per il 17 aprile.
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