California, obbligatori i reparti di giocattoli di genere neutro
California, nei grandi negozi diventano obbligatori i reparti di giocattoli di genere neutro; non soltanto quindi sezioni rosa e azzurro. E scoppiano le polemiche
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California, obbligatori i reparti di giocattoli di genere neutro
California, nei grandi negozi diventano obbligatori i reparti di giocattoli di genere neutro; non soltanto quindi sezioni rosa e azzurro. E scoppiano le polemiche
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California, nei grandi negozi diventano obbligatori i reparti di giocattoli di genere neutro; non soltanto quindi sezioni rosa e azzurro. E scoppiano le polemiche
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California, nei grandi negozi diventano obbligatori i reparti di giocattoli di genere neutro; non soltanto quindi sezioni rosa e azzurro. E scoppiano le polemiche
Ai conservatori americani, già piuttosto contrariati per le politiche di alcune multinazionali a sostegno delle comunità lgbtq+, sicuramente piace poco la legge (in vigore da qualche giorno) che obbliga i principali rivenditori di giocattoli a dotare i propri negozi di una sezione dedicata anche a chi non si identifica nella tradizionale divisione dei sessi. Non soltanto sezioni rosa e azzurro dunque, ma anche corridoi riservati ai giocattoli ‘neutri’: in particolare, il provvedimento interessa i rivenditori dello Stato che abbiano almeno 500 dipendenti (oltre alle attività che vendono prodotti per l’infanzia e che producono giocattoli in California). La nuova sezione dovrà inoltre avere una «reasonable selection»: una scelta ragionevole di giocattoli che possono essere commercializzati per i bambini di ambo i sessi. Previste sanzioni da 250 dollari (per la prima infrazione) a 500 dollari. La firma del governatore della California Gavin Newsom sul disegno di legge che introduce i giocattoli ‘neutri’ era arrivata tre anni fa, dopo essere stata sponsorizzata dal deputato democratico dello Stato Evan Low per andare oltre gli stereotipi di genere. Lo stesso Low è stato parecchio discusso dai conservatori per il suo appoggio a una legge del 2022 attraverso cui la California ha deciso di accogliere le famiglie con bambini trans in fuga da Stati meno tolleranti sul loro accesso all’assistenza sanitaria, come Alabama, Idaho, Arizona, Louisiana, Texas.
Il disegno di legge californiano sui “neutral toys” aveva avuto conseguenze immediate già tre anni fa. Il colosso delle costruzioni Lego annunciò infatti la produzione di una linea di giocattoli inclusivi, progettata senza essere riconducibile a un genere. E la linea DreamAzz è stata in effetti messa in commercio lo scorso anno.
In attesa delle reazioni dei consumatori, la California si conferma come la terra del politically correct – il “New York Post” ha definito la norma sui giocattoli neutri come «l’ultima follia californiana» – sebbene non siano mancate le voci discordi sull’adozione della legge (come quella dell’associazione cattolica California Family Council). Ma il tema dei prodotti ‘neutral’ è in ogni caso presente nel mercato americano: Target (rivenditore con duemila punti vendita negli Stati Uniti) ha deciso nelle scorse settimane di dedicare una linea di abbigliamento riservata alla comunità lgbtq+. Si tratta di costumi da bagno “tuck friendly” per persone transgender che non vogliano mettere in evidenza le parti intime. Ma l’idea ha scatenato talmente tante polemiche che la linea è stata ritirata dal mercato in fretta e furia. La legislazione sui giocattoli neutri in California segue anche la campagna di critiche che ha travolto il marchio Bud Light (birra) e l’azienda madre Anheuser-Busch, che ha collaborato con un influencer e attivista transgender.
di Nicola Sellitti
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