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Caos in Romania: il presidente Iohannis si dimette, scontri in strada a Bucarest

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Il presidente della Repubblica romeno, il centrista Klaus Iohannis, spiazza il mondo e annuncia a sorpresa le sue dimissioni

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Caos in Romania: il presidente Iohannis si dimette, scontri in strada a Bucarest

Il presidente della Repubblica romeno, il centrista Klaus Iohannis, spiazza il mondo e annuncia a sorpresa le sue dimissioni

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Caos in Romania: il presidente Iohannis si dimette, scontri in strada a Bucarest

Il presidente della Repubblica romeno, il centrista Klaus Iohannis, spiazza il mondo e annuncia a sorpresa le sue dimissioni

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Il presidente della Repubblica romena, il centrista Klaus Iohannis, spiazza il mondo e annuncia a sorpresa le sue dimissioni. Un nuovo tassello nell’intricato mosaico politico della Romania, reduce da una tornata elettorale segnata dall’ingerenza russa.

Breve riassunto: il 24 novembre scorso gli elettori hanno votato per il nuovo presidente della Repubblica. Dalle urne è uscito un risultato frammentato, il cui vincitore è stato Calin Georgescu. Estremista di destra, apertamente filorusso e anti-Nato, il suo exploit è stato frutto di una martellante strategia di disinformazione e propaganda su TikTok. Coordinata, come rilevato dall’intelligence romena, dal Cremlino. Prima di arrivare al ballottaggio, considerate le prove raccolte dai servizi segreti, la Corte Costituzionale ha scelto di annullare le elezioni e di ricominciare da zero. Un atto senza precedenti nell’Unione Europea.

I candidati ammessi al secondo turno hanno subito protestato aspramente, mentre i giudici hanno fissato una nuova data per le elezioni: 4 maggio 2025, secondo turno eventuale il 18 maggio. E Iohannis? Formalmente il suo mandato doveva concludersi il 21 dicembre, ma era stato prorogato ad interim a seguito dell’annullamento elettorale.

Questo non è piaciuto ai partiti di destra (estrema e non solo), che controllano il 35% del Parlamento e vedono in costante ascesa i propri consensi. Così è nata un’iniziativa di impeachment, la proposta parlamentare per un referendum “di sfiducia” che portasse alla caduta di Iohannis. Ma il presidente, non volendo trascinare il Paese in un’ulteriore fase di proteste e scontri, ha scelto di farsi da parte in anticipo. Terminerà spontaneamente il suo mandato il 12 febbraio. A succedergli, fino all’elezione del nuovo capo dello Stato, sarà il presidente del Senato Ilie Bolojan.

Ma il clima in Romania è sempre più infuocato. Proprio negli stessi minuti in cui Iohannis annunciava la sua decisione, nelle strade di Bucarest andava in scena una violenta protesta da parte dei sostenitori di Georgescu. I manifestanti si sono scontrati con la polizia, lanciando pietre e petardi, nella centrale piazza Victoriei. È facile pensare che, se Iohannis sperava di evitare la guerriglia dimettendosi, non abbia avuto successo.

Di Umberto Cascone

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