Cina, Giappone e Corea del Sud assieme: il miracolo (al contrario) di Trump
Nell’Oriente estremo del mondo è accaduto in questi giorni un fatto non prevedibile (senza Trump alla Casa Bianca): Cina, Giappone e Corea del Sud uniscono le forze contro i dazi americani
Cina, Giappone e Corea del Sud assieme: il miracolo (al contrario) di Trump
Nell’Oriente estremo del mondo è accaduto in questi giorni un fatto non prevedibile (senza Trump alla Casa Bianca): Cina, Giappone e Corea del Sud uniscono le forze contro i dazi americani
Cina, Giappone e Corea del Sud assieme: il miracolo (al contrario) di Trump
Nell’Oriente estremo del mondo è accaduto in questi giorni un fatto non prevedibile (senza Trump alla Casa Bianca): Cina, Giappone e Corea del Sud uniscono le forze contro i dazi americani
L’impossibile che diventa possibile grazie ai dazi di Donald Trump. A esser schietti, in questo caso il “grazie” è parola idiota, perciò la cancelliamo e la sostituiamo con altre tre: “per colpa di”. Di chi? Di Donald Trump. Nell’Oriente estremo del mondo che ci è dato di vivere, è accaduto in questi giorni un fatto non prevedibile (senza Trump alla Casa Bianca). È accaduto che la Cina comunista di Xi Jinping, il Giappone anticinese e anticomunista e la Corea del Sud che non tollera più le provocazioni della Corea del Nord del dittatore Kim Jong-un (amico dei cinesi) abbiano concordato – dopo un vertice fra i rispettivi ministri del Commercio – di promuovere «un ambiente di commercio e investimento libero ed equo», nel pieno delle tensioni economiche globali innescate dalla politica dei dazi americani del presidente Donald Trump.
Trattasi di un asse inedito, per il mondo che abbiamo conosciuto prima del ritorno di The Donald alla Casa Bianca. Erano cinque anni che questi tre Paesi non si incontravano per un vertice simile. I tre ministri del Commercio – il cinese, il giapponese e il sudcoreano – hanno sollecitato le necessità di «un campo di gioco globale equo per promuovere» un clima «non discriminatorio, trasparente, inclusivo e prevedibile». E lo hanno fatto mettendo nero su bianco una dichiarazione congiunta con la quale sottolineano che «la situazione globale diventa sempre più imprevedibile e notevolmente divisa», ribadendo che «è molto importante mantenere e rafforzare l’ordine economico internazionale basato su regole» onde evitare un ordine commerciale basato su una crescente frammentazione.
La vera novità di questo trilaterale è che l’effetto Trump, in questo caso, è riuscito a far dialogare l’impossibile. Con la Cina che ancora non nasconde le proprie ambizioni su Taiwan ma anzi. E il Giappone che vuole contenere le pretese di Pechino nell’Indo-Pacifico. E anche la Corea del Sud che è ai ferri corti con la Corea del Nord, con cui la Cina ha un buon rapporto. Insomma, dal cilindro trumpiano è spuntato fuori un miracolo al contrario. Cina, Giappone e Corea del Sud si parlano nonostante le fratture geopolitiche. Si parlano, unite da cosa? Dalla necessità di contrastare i dazi di Trump.
Alcuni numeri per capire, in termini di soldi e di economia, di cosa stiamo parlando. Le tre economie asiatiche valgono oggi circa il 25% del Pil globale e il 21% del commercio mondiale. Forti di questi numeri Giappone, Cina e Corea del Sud hanno deciso di sollecitare un’accelerata «dei negoziati per un accordo trilaterale di libero scambio completo». La novità nel business dei tre seduti a un tavolo è la Cina, ovviamente. Anche perché Giappone e Corea del Sud sono in buoni rapporti da tempo e nel vertice di cui stiamo scrivendo hanno semplicemente concordato di continuare a mantenere, a prescindere dalle «circostanze politiche interne in entrambi i Paesi», gli scambi e la cooperazione degli ultimi due anni. Che era già a livelli strepitosi.
Se fosse ancora fra noi quel talentaccio cinico di Henry Kissinger – segretario di Stato di Richard Nixon e fautore nel secolo scorso della diplomazia del ping pong con la Cina – darebbe a Trump un consiglio semplice e diretto: non di soli dazi può vivere l’America nel 2025. La più grande democrazia del mondo.
Di Massimiliano Lenzi
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