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“Ciolanka Sbilenka” e “Vagina Quasinova”: quelle strane firme contro Mattarella
Tra le 10mila firme contro Mattarella sbandierate dalla Zakharova comparivano anche nomi palesemente falsi
“Ciolanka Sbilenka” e “Vagina Quasinova”: quelle strane firme contro Mattarella
Tra le 10mila firme contro Mattarella sbandierate dalla Zakharova comparivano anche nomi palesemente falsi
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Tra le 10mila firme contro Mattarella sbandierate dalla Zakharova comparivano anche nomi palesemente falsi
Tra le 10mila firme contro Mattarella sbandierate dalla Zakharova comparivano anche nomi palesemente falsi
«Il 22 febbraio Vincenzo Lorusso, giornalista per l’agenzia di stampa International Reporters, ha consegnato le prime 10.000 firme giunte dai suoi connazionali a sostegno della petizione che condanna le dichiarazioni di Sergio Mattarella». Con questa dichiarazione l’Ambasciata russa a Roma ha reso noto che alla portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zakharova era stato dato appunto il seguente testo: «Il popolo italiano non si riconosce nelle dichiarazioni del Presidente della Repubblica Italiana Mattarella e desidera scusarsi con la Federazione Russa e con tutto il popolo russo». A seguire una cerimonia commovente, con entrambi a cantare “Bella ciao” e lei che a un certo punto si è messa pure a piangere per la commozione.
Peccato che tra i 10mila firmatari comparissero anche nomi e cognomi dal sapore inequivocabilmente russo. E peccato ancora che a un’analisi più attenta sia saltato fuori che fra questi nomi e cognomi dal russian sound c’erano anche Ciolanka Sbilenka, Vagina Quasinova e Galina Kocilova. E quindi contrordine: erano in effetti italiani, ma di quelli che amano usare falsi cognomi molto popolari nelle barzellette adolescenziali di qualche decennio fa. Lo schema era sempre lo stesso: «Sai come si chiama…?» e a seguire «la più famosa ballerina russa», «la più spregiudicata prostituta russa» e «la contadina russa»: ma quest’ultima in “I due superpiedi quasi piatti”, film di Bud Spencer e Terence Hill del 1977, divenne una contessa.
All’epoca di personaggi del genere ne nascevano in quantità: dal nuotatore tedesco Otto Vasche al motociclista cinese Cion Ciao, passando per il detective rumeno Silupescu, il saltatore in alto cinese Cin Ciampai o il corridore di Fomula Uno inglese Paul Position. Non mancavano gli italiani: dal giudice Massimo Della Pena all’assessore all’igiene del Comune di Venezia Menelao Lemanin. Armando De Raza dedicò poi due canzoni romantiche a Dolores de Panza ed Esperanza de Escobar.
In realtà, alcuni straordinari nomen omen (espressione latina per indicare un destino nel nome), sono esistiti davvero: François Oscar de Négrier, il generale francese autore del regolamento di disciplina della Legione Straniera; il colonnello Cannoniere, comandante dell’artiglieria italiana che non sparò a Caporetto; il generale Militaru, ministro della Difesa della Rivoluzione Rumena del 1989; Pio Fedele, illustre docente di Diritto ecclesiastico e Diritto canonico alla Sapienza di Roma… E che dire di tre rocciosi difensori del calcio anni Ottanta corrispondenti ai nomi di Beccalossi, Butcher e Strunz?
Resta da capire come Ciolanka, Vagina e Galina siano finite nella lista. Se qualcuno ha voluto sbeffeggiare l’iniziativa, possibile che Lorusso non se ne sia reso conto? La stampa si è ovviamente scatenata e il dubbio è che un bot abbia generato, all’insaputa dell’entusiasta promotore, migliaia di firme fake ora confuse con quelle dei fervidi sostenitori della versione russa. Sta di fatto che il giornalista filorusso che di nome fa Lorusso ha disattivato la possibilità di leggere i nomi dei firmatari della petizione. Sui social restano però consultabili gli screenshot.
di Maurizio Stefanini
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- Tag: esteri, Mattarella
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