Crisi ucraina, l’Italia c’è e batte un colpo
Sulla crisi Russia-Ucraina, come ha ribadito ieri Draghi, «la deterrenza funziona». Adesso si tratta, per l’Occidente, di consentire a Putin una ritirata con onore.
| Esteri
Crisi ucraina, l’Italia c’è e batte un colpo
Sulla crisi Russia-Ucraina, come ha ribadito ieri Draghi, «la deterrenza funziona». Adesso si tratta, per l’Occidente, di consentire a Putin una ritirata con onore.
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Crisi ucraina, l’Italia c’è e batte un colpo
Sulla crisi Russia-Ucraina, come ha ribadito ieri Draghi, «la deterrenza funziona». Adesso si tratta, per l’Occidente, di consentire a Putin una ritirata con onore.
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Sulla crisi Russia-Ucraina, come ha ribadito ieri Draghi, «la deterrenza funziona». Adesso si tratta, per l’Occidente, di consentire a Putin una ritirata con onore.
La notizia è arrivata nel giorno in cui le cose si sono complicate ma resta una notizia. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ieri ha fatto sapere che andrà a Mosca per incontrare il presidente russo Vladimir Putin, che da tempo lo aveva invitato. Prima di annunciare la notizia Draghi ha evidenziato la posizione italiana sulla crisi ucraina e sui rischi di una invasione russa, sottolineando che «dobbiamo perseguire la strategia della deterrenza ferma e non dobbiamo mostrarci deboli» e aggiungendo che «la Russia è stata colpita dalla nostra unità» come Occidente.
Mai parole furono più azzeccate, visto che proprio ieri le tensioni fra la Russia e l’Occidente sull’Ucraina si sono nuovamente inasprite, con accuse reciproche. Uno scenario prevedibile, considerando che l’opzione d’una guerra mancata non piace a tutti quelli che stanno con Putin. Segnali politici che devono far riflettere coloro, e sono tanti, che in Occidente restano convinti che Putin sia così potente da controllare ogni cosa in casa propria. Con l’avanzarsi della possibilità concreta di un’intesa, è evidente invece che le minoranze filorusse in Ucraina – sostenute e appoggiate da Mosca in questi mesi – si ritengano insoddisfatte per la mancata invasione. Come ha ribadito ieri Mario Draghi «la deterrenza funziona». Adesso si tratta, per l’Occidente, di consentire a Putin una ritirata con onore. Sorvegliando da vicino che la de-escalation russa sui confini ucraini avvenga. Non in 24 ore, che sarebbe impossibile. Ma che avvenga.
di Jean Valjean
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