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Drone made in Ucraina

Drone made in Ucraina

L’ennesima nave da guerra russa annichilita dalle forze russe nel Mar Nero da droni made in Ucraina, abilissimi anche grazie l’AI
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L’ennesima nave da guerra russa annichilita dalle forze russe nel Mar Nero da droni made in Ucraina, abilissimi anche grazie l’AI
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L’ennesima nave da guerra russa annichilita dalle forze russe nel Mar Nero da droni made in Ucraina, abilissimi anche grazie l’AI
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L’ennesima nave da guerra russa annichilita dalle forze russe nel Mar Nero da droni made in Ucraina, abilissimi anche grazie l’AI
Zaporizhzhya – «Questa notte il nemico ha attaccato il nostro territorio con droni e missili: tutte le minacce fornite dai partner occidentali al regime neonazista di Kiev sono state neutralizzate dai nostri efficientissimi sistemi di difesa». Non avete appena letto l’adattamento d’un cinegiornale dell’Istituto Luce in chiave russa, ma uno dei bollettini diffusi ieri mattina dalle agenzie di stampa vicine al Cremlino. Proprio in quegli istanti quelle ucraine segnavano nuovi record di share, diffondendo le immagini d’una nave da guerra nemica afflosciata su un fianco e trainata verso riva. Per quanto i milblogger più fedeli a Putin abbiano provato a celare l’accaduto – assecondando la narrazione ufficiale del Ministero della Difesa russo – presto anche tutti i social moscoviti sono stati invasi dai fotogrammi registrati dalla telecamera montata su un drone marino Magura V5 in piena rotta di collisione contro la nave d’assalto “Olenegorsky Gorniak”, di stanza nella baia di Novorossiysk. Col suo carico di mine e un centinaio di membri dell’equipaggio, l’ennesima nave da guerra russa iniziava così a inabissarsi nelle acque del Mar Nero assieme a tutte le false dichiarazioni sull’attacco respinto e sul sostegno occidentale a tali iniziative. Già, perché il Magura V5 è interamente made in Ukraine: progettato per poter trasportare un carico di 450 kg d’esplosivo per 800 km, il drone (impiegabile anche in operazioni di pattugliamento e sorveglianza) ha impattato carico di tritolo contro un fianco della nave, provocando uno squarcio di grosse dimensioni. Altri droni hanno colpito in quelle ore il porto di Novorossiysk, vitale snodo strategico e logistico di Mosca da cui transitano le importazioni petrolifere provenienti dal Kazakhistan e gestite dalla Caspian Pipeline Consortium. Diverse esplosioni sono state avvertite anche nella città crimeana di Feodosiia, confermando l’intensa attività di smilitarizzazione della penisola annessa unilateralmente da Mosca nel 2014. Impossibilitata a colpire i siti produttivi e gli snodi logistici in territorio nemico con le armi fornite dai partner occidentali, l’Ucraina ha affidato ai propri ingegneri la mission impossible di progettare e seguire lo sviluppo interno di missili e droni a oggi indisponibili sul mercato. Impresa riuscita, perché in pochi mesi l’Ucraina è stata in grado di produrre non solo il Magura V5 ma anche il Beaver, Uav con un migliaio di chilometri d’autonomia in grado di trasportare una ventina di chili d’esplosivo ad alto potenziale, operando nell’electronic warfare direttamente dai cieli. Inoltre, ricalcolando autonomamente traiettorie e bersagli e sfuggendo ai più sofisticati sistemi di difesa aerea, i droni made in Ukraine sono finora gli unici al mondo in grado d’applicare dinamicamente in battaglia le straordinarie potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale. Proprio coi droni Beaver, infatti, le forze speciali ucraine sono state in grado di colpire negli scorsi giorni le sedi di tre grandi Ministeri russi a Mosca, eludendo ogni sistema di contraerea. di Giorgio Provinciali

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