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Il fantasma di Vinnytsia

“Il fantasma di Vinnytsia”, conferitogli in onore al leggendario “Fantasma di Kyiv”, pilota che secondo le credenze popolari avrebbe abbattuto da solo più di 40 aerei nemici nei cieli della Capitale ucraina prima di cadere in missione lo scorso 13 marzo
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Il fantasma di Vinnytsia

“Il fantasma di Vinnytsia”, conferitogli in onore al leggendario “Fantasma di Kyiv”, pilota che secondo le credenze popolari avrebbe abbattuto da solo più di 40 aerei nemici nei cieli della Capitale ucraina prima di cadere in missione lo scorso 13 marzo
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Il fantasma di Vinnytsia

“Il fantasma di Vinnytsia”, conferitogli in onore al leggendario “Fantasma di Kyiv”, pilota che secondo le credenze popolari avrebbe abbattuto da solo più di 40 aerei nemici nei cieli della Capitale ucraina prima di cadere in missione lo scorso 13 marzo
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“Il fantasma di Vinnytsia”, conferitogli in onore al leggendario “Fantasma di Kyiv”, pilota che secondo le credenze popolari avrebbe abbattuto da solo più di 40 aerei nemici nei cieli della Capitale ucraina prima di cadere in missione lo scorso 13 marzo
Kyiv – Vadim Voroshilov inizia a prestare servizio come pilota dell’aeronautica militare ucraina nel 2014, quando la Federazione Russa inizia l’invasione dei territori del Donbas e della Crimea. Con il nickname “Karaya”, scelto quale tributo ad Hartman (il pilota con lo score migliore nella Seconda guerra mondiale), si distingue per valore e doti non comuni nei sette anni successivi, sino al ritiro dall’aviazione avvenuto nel 2021. A seguito dell’invasione su larga scala dell’Ucraina, iniziata lo scorso 24 febbraio, Vadim chiede e ottiene il reintegro presso l’aeronautica militare. Dopo un periodo di addestramento in cui dà conferma delle proprie capacità, rientra così in formazione a difesa dei cieli ucraini. I mesi successivi lo vedono concludere con successo almeno 20 missioni, tanto da guadagnarsi un altro soprannome: “Il fantasma di Vinnytsia”, conferitogli in onore al leggendario “Fantasma di Kyiv”, pilota che secondo le credenze popolari avrebbe abbattuto da solo più di 40 aerei nemici nei cieli della Capitale ucraina prima di cadere in missione lo scorso 13 marzo. Alle 4:00 del mattino del 12 ottobre Vadim decolla per contrastare l’ennesimo pesante attacco lanciato dalla Federazione Russa con uno sciame di droni Shahed, scagliati contro obiettivi civili. A supporto della contraerea, Vadim deve abbatterne due. Riesce ad eliminarne tre e rientra alla base. Dopo qualche ora l’allarme si ripete e “Karaya” viene nuovamente chiamato a difendere i cieli di Vinnytsia. Eliminato il quarto Uav (veicolo senza pilota), Vadim punta dritto al quinto ma per abbatterlo è costretto ad avvicinarsi molto all’obiettivo, tanto che durante l’esplosione alcuni rottami del drone colpiscono la carlinga del suo aereo mettendolo fuori combattimento. Tutta la parte anteriore della fusoliera viene avvolta da uno sciame di schegge, il muso è parzialmente distrutto e i frammenti di vetro della cabina di pilotaggio lo feriscono al corpo e al volto. Dalla fronte il sangue scende copioso sugli occhi, rendendo il controllo dell’aereo ancora più difficile. Vadim nota un’area scura dinnanzi a lui, capisce che si tratta di un campo e tenta un atterraggio d’emergenza. Proprio in quel momento le fiamme avvolgono la cabina di pilotaggio. Senza indugiare oltre, decide di espellersi dall’apparecchio. «Durante gli interminabili secondi di discesa con il paracadute ho avuto modo di pensare a tutto, pianificando le ulteriori azioni da compiere dopo l’atterraggio» racconterà il pilota. Non appena tenta di comunicare da terra la propria posizione al comando, il telefono purtroppo si spegne. Ricaduto a 8 km dai rottami dell’aereo, ferito alla schiena e con diverse emorragie, Vadim riesce a raggiungere autonomamente un’abitazione per esser poi finalmente soccorso. Il selfie che lo ritrae in una maschera di sangue è divenuto presto virale. «In realtà l’ho fatto per controllare velocemente le mie condizioni» spiegherà più tardi. Nei primi giorni di dicembre, in occasione della Giornata delle Forze armate, il presidente Zelensky ha conferito a Vadym Voroshilov il titolo di Eroe dell’Ucraina «per il coraggio e l’eroismo dimostrati nella difesa della sovranità statale e dell’integrità territoriale dell’Ucraina, a servizio disinteressato del popolo ucraino».   Di Giorgio Provinciali

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