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Resistenza civile Sumy

Resistenza civile

Le immagini registrate nella città di Sumy evidenziano la brutalità degli attacchi russi, che non hanno risparmiato scuole, ospedali, asili, abitazioni civili e attività commerciali
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Resistenza civile

Le immagini registrate nella città di Sumy evidenziano la brutalità degli attacchi russi, che non hanno risparmiato scuole, ospedali, asili, abitazioni civili e attività commerciali
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Le immagini registrate nella città di Sumy evidenziano la brutalità degli attacchi russi, che non hanno risparmiato scuole, ospedali, asili, abitazioni civili e attività commerciali
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Le immagini registrate nella città di Sumy evidenziano la brutalità degli attacchi russi, che non hanno risparmiato scuole, ospedali, asili, abitazioni civili e attività commerciali
Sumy – Gli abitanti della città da cui scriviamo sono la prova vivente dell’incrollabile determinazione del popolo ucraino. Aggrediti dai russi fin dalle primissime ore del 24 febbraio 2022 e poi lasciati soli dal proprio esercito, dalle autorità locali e dalla polizia, i cittadini di Sumy hanno saputo subito costituire la difesa territoriale più strenue all’avanzata rascista. I russi qui non hanno trovato mazzi di fiori e braccia aperte come forse s’aspettavano ma schioppettate, imboscate e azioni molto ben coordinate, guidate dalla resistenza partigiana più eroica e valorosa vista in questi due anni. «Ci siamo trovati soli, con qualche centinaio di fucili e le poche armi anticarro lasciate dai nostri soldati prima d’arretrare in difesa della Capitale. Non disponevano di veicoli blindati, o armi pesanti ma abbiamo subito saputo erigere fortificazioni, rifugi e roccaforti con quel che avevamo. In città erano rimasti soltanto 12 poliziotti e 3 soldati delle forze speciali delle Sbu. I russi ci hanno circondato, hanno provato ripetutamente a sfondare le nostre difese e dopo quattro giorni di violentissimi scontri hanno deciso di stringere d’assedio la città. Volontari d’ogni età preparavano senza sosta molotov cocktail e cavalli di Frisia. I medici e gl’infermieri rimasti si sono dati il cambio giorno e notte sostenendo turni di lavoro estenuanti con le poche medicine rimaste». Con queste parole, il volontario della Teroborona Mykola ricorda quei giorni drammatici, spiegando che la maggior parte di quegli eroici difensori di Sumy non ha mai smesso di rimanere in contatto ed è pronta a intervenire nuovamente. I tentativi russi d’infiltrare le proprie ДРГ (gruppi di sabotatori e agenti speciali) sono sempre più frequenti, tanto da spingere le Zsu a disporre nei punti chiave d’accesso alla città lunghe file di denti di drago, pronte a essere ricollocate in assetto da guerra al bisogno. LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI CRONACHE DI GUERRA  Larga parte dell’oblast’ di Sumy è minata: si possono trovare avvisi di pericolo di morte perfino sul ciglio delle strade vicine al centro del suo omonimo capoluogo, che è tenuto sotto tiro dai droni russi praticamente ogni notte. Nonostante ciò, durante il giorno Sumy riesce a mantenere la parvenza d’una grande metropoli. Di sera il coprifuoco inizia presto e già intorno alle 21.00 quasi tutte le luci sono spente. Il video reportage che abbiamo registrato per “La Ragione” evidenzia la brutalità degli attacchi russi, che non hanno risparmiato scuole, ospedali, asili, abitazioni civili e attività commerciali. Quando siamo entrati nel politecnico distrutto del quartiere di Yunakivska ci ha colto un profondo senso di sconforto: il materiale didattico rinvenuto nelle aule sventrate riportava ancora la data del giorno dell’attacco, e gli effetti personali degli studenti erano ancora lì, sparsi a terra insieme a scarpe, zainetti, quaderni e libri di testo. Senz’alcun dubbio quello è stato l’ennesimo attacco terroristico russo contro infrastrutture civili, perché è chiaro come il sole che nessun militare potesse trovarsi in quel luogo quando è stato colpito. Le centinaia di persone che abbiamo incontrato durante la nostra lunga permanenza nell’oblast’ di Sumy costituiscono il ricordo più vivo e autentico del patriottismo ucraino. Questa gente non solo rigetta con ogni forza il benché minimo accostamento coi russi ma costituisce il baluardo più strenuo di questo Paese a ogni loro tentativo d’avanzata. Pur avendo vissuto situazioni personali drammatiche, uomini e donne d’ogni età riescono a infondere qui una forza ed energia straordinarie. Quella di Sumy è una delle oblast’ meno descritte dai colleghi italiani ma anche quella contro cui sono destinati a infrangersi i sogni di gloria russi. Mettendo insieme le due cose è facile comprendere come una realtà distante due sole ore d’aereo possa apparire tanto lontana. Di Giorgio Provinciali e Alla Perdei

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