La Russia è divenuta uno Stato criminale
La Russia è divenuta uno Stato criminale
La Russia è divenuta uno Stato criminale
Kyiv – Secondo Khrystyna Hayovyshyn, vice ambasciatrice ucraina presso le Nazioni Unite, dallo scorso 24 febbraio 2 milioni e mezzo di ucraini sarebbero stati deportati con la forza dai russi verso le regioni più isolate e depresse della Siberia e dell’Estremo Oriente. Daria Herasymchuk, consigliere presidenziale di Zelensky, puntualizza che ben 13mila di loro sarebbero bambini. Diverse testimonianze riportate da chi ha vissuto l’orrore dei campi di filtrazione chiariscono che il processo di separazione dei minori dai genitori è avvenuto spesso già in quelle circostanze. Ai genitori veniva detto che i figli avrebbero seguito un percorso di controllo più veloce e che si sarebbero ricongiunti ai loro cari in seguito. Adulti e bambini venivano invece caricati spesso su pullman diversi. Dei primi solo il 30% faceva davvero ritorno in patria, mentre i secondi erano quasi sempre inviati in Russia.
Emergono dettagli raccapriccianti circa il metodo con cui il processo di pulizia etnica e sottomissione della nazione ucraina alla Russia sarebbe stato pianificato già da tempo nelle stanze del potere del Cremlino. Dopo il blitz (fallito) mirato all’eliminazione fisica della classe politica dirigente del Paese, le truppe avrebbero dovuto schedare tutti i civili, casa per casa. Per gli adulti erano previste quattro categorie: gli irrecuperabili (per i quali l’unica soluzione era la soppressione definitiva), i rieducabili (per cui erano previsti i lavori forzati), i collaborazionisti (che si erano prestati ad appoggiare le autorità russe) e infine le persone già pronte a essere assorbite nella società russa. Per i bambini la questione era legata all’età anagrafica. Neonati e infanti potevano essere deportati e convertiti sin da piccoli alla lingua russa, crescendo come cittadini russi. Gli adolescenti erano invece un problema da isolare. Dmytro Lubinets, commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino, ha annunciato la scoperta di celle di detenzione e camere per la tortura destinate a bambini e adolescenti ucraini a cui, con la violenza e il terrore, i russi avrebbero estorto ogni genere di confessione.
LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI DI “CRONACHE DI GUERRA”Nelle oblast’ di Kherson e Kharkiv, la Zsu sta in queste ore raccogliendo le testimonianze di bimbi denutriti, picchiati, vessati e intimiditi. Un ragazzo riferisce d’esser stato lasciato a lungo senza cibo, ricevendo solo un bicchiere d’acqua ogni due giorni finché gli è stata puntata una pistola alla tempia simulandone l’esecuzione. Per estorcergli informazioni inesistenti, i russi hanno sparato a pochi centimetri dal suo collo, terrorizzandolo a morte. Un altro ragazzo racconta delle urla di un amico torturato per ore con gli elettrodi fino a fargli venire la lingua nera, così gonfia da non poter chiudere la bocca. I volontari entrati a Bucha, Irpen, Hostomel, Borodyanka e Izium dopo l’occupazione russa hanno visto i cadaveri di bambini di neanche quattro anni violentati e fatti a pezzi, castrati, legati e bruciati.
La persecuzione dei bambini in Ucraina è un crimine orrendo. Disgusta sapere che qualcuno che non è neppure mai stato qui si sia opposto all’invio di armi a difesa di questa gente e a chiamare l’aggressore per ciò che è: uno Stato terrorista.
di Giorgio ProvincialiLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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