Eliminato Sinwar ma non il fondamentalismo e il terrorismo islamico
Con l’uccisione di Sinwar, Israele ha decapitato Hezbollah in Libano. Ma parlare di pace, in queste condizioni, significa sognare
Eliminato Sinwar ma non il fondamentalismo e il terrorismo islamico
Con l’uccisione di Sinwar, Israele ha decapitato Hezbollah in Libano. Ma parlare di pace, in queste condizioni, significa sognare
Eliminato Sinwar ma non il fondamentalismo e il terrorismo islamico
Con l’uccisione di Sinwar, Israele ha decapitato Hezbollah in Libano. Ma parlare di pace, in queste condizioni, significa sognare
Con l’uccisione di Sinwar, Israele ha decapitato Hezbollah in Libano. Ma parlare di pace, in queste condizioni, significa sognare
Israele ha decapitato Hezbollah in Libano, senza che il mondo arabo musulmano abbia versato una lacrima. I suoi mandanti sono iraniani, per ragioni di potere e non di fede, che li contrappongono al mondo arabo. Diversa la condizione in cui Israele ha agito a Gaza, perché la questione palestinese è usata dentro il mondo arabo per mettere in difficoltà quanti praticano o desiderano la convivenza pacifica.
Ora è stato eliminato Yahya Sinwar, capo di Hamas al soldo dell’Iran. Il prezzo di sangue è stato altissimo. Sangue israeliano e palestinese voluto da Sinwar.
Cancellare ogni appartenente a quelle due formazioni terroriste non è ingiusto: è impossibile. Nella furia di farlo si crea l’orrore che ne riprodurrà i militanti. Parlare di pace, in queste condizioni, è sognare. Ma per porre fine al fuoco si deve porre fine alla violenza terroristica e garantire sicurezza alla democrazia israeliana. Queste le basi dell’intervento occidentale e arabo. Mancare l’occasione sarebbe un favore all’asse del male.
Di Davide Giacalone
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