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Gaza, Israele dopo i raid: “Il cessate il fuoco di nuovo in vigore”. Valichi riaperti, ripartono le consegne di aiuti umanitari

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Secondo fonti militari israeliane citate da Haaretz, le operazioni dell’Idf a Gaza sono servite per colpire infrastrutture e postazioni di miliziani di Hamas come rappresaglia per l’attacco contro le forze di Israele

Gaza, Israele dopo i raid: “Il cessate il fuoco di nuovo in vigore”. Valichi riaperti, ripartono le consegne di aiuti umanitari

Secondo fonti militari israeliane citate da Haaretz, le operazioni dell’Idf a Gaza sono servite per colpire infrastrutture e postazioni di miliziani di Hamas come rappresaglia per l’attacco contro le forze di Israele

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Gaza, Israele dopo i raid: “Il cessate il fuoco di nuovo in vigore”. Valichi riaperti, ripartono le consegne di aiuti umanitari

Secondo fonti militari israeliane citate da Haaretz, le operazioni dell’Idf a Gaza sono servite per colpire infrastrutture e postazioni di miliziani di Hamas come rappresaglia per l’attacco contro le forze di Israele

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Israele ha deciso di ripristinare il cessate il fuoco dopo gli attacchi a Rafah contro Hamas. L’esercito israeliano (Idf) ha annunciato una serie di raid contro obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza meridionale “in risposta alla palese violazione dell’accordo sul cessate il fuoco” compiute da Hamas.

Secondo fonti militari israeliane, citate da Haaretz, le operazioni sono servite per colpire infrastrutture e postazioni dei “terroristi”, come rappresaglia per l’attacco contro le forze israeliane. In serata, le Idf hanno comunicato il ripristino del cessate il fuoco.

La giornata di domenica 19 ottobre

Benjamin Netanyahu ha deciso di chiudere tutti i valichi verso la Striscia di Gaza e di interrompere la consegna di aiuti umanitari in risposta alla violazione del cessate il fuoco da parte di Hamas. Lo rende noto Barak Ravid di Axios che cita un alto funzionario israeliano.

Gaza, media israeliani: “Hamas ha violato il cessate il fuoco, risposta aerea di Israele”.

“Alcuni miliziani di Hamas nella Striscia di Gaza hanno lanciato un attacco contro le forze israeliane di terra a Rafah – nel Sud di Gaza – e l’Idf ha risposto con attacchi aerei”. Questo quanto scrive il “Times of Israel”, che aggiunge: “L’incidente segna apparentemente l’ultima violazione del cessate il fuoco da parte di Hamas”.

Idf conferma: raid Rafah “dopo un missile anticarro sulle nostre truppe”.

“Stamattina i terroristi hanno lanciato un missile anticarro e sparato contro le truppe dell’Idf impegnate a smantellare le infrastrutture terroristiche nella zona di Rafah, nel sud di Gaza, in conformità con l’accordo di cessate il fuoco. In risposta, l’Idf ha iniziato a colpire la zona per eliminare la minaccia e smantellare i tunnel e le strutture militari utilizzati per attività terroristiche. Queste azioni terroristiche costituiscono una palese violazione dell’accordo di cessate il fuoco e l’Idf risponderà con fermezza”. Lo scrive l’Idf in un post pubblicato online.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz stanno ricevendo aggiornamenti sulla situazione nella Striscia di Gaza durante una riunione di governo. Lo rende noto l’emittente israeliana Channel 12. Inoltre, l’emittente fa sapere che è in corso una valutazione telefonica fra Netanyahu, Katz e alti ufficiali dell’Idf per decidere che tipo di risposta militare compiere e le azioni future nella Striscia di Gaza.

Al Jazeera afferma: “I media israeliani riferiscono che l’esercito israeliano sta effettuando attacchi a Rafah e in altre zone della Striscia di Gaza meridionale. L’emittente israeliana Channel 12 riporta che è in corso una telefonata sulla situazione fra Netanyahu e il Ministro della Difesa Israel Katz, insieme a membri dell’esercito”.

Solo poche ore fa – lo ricordiamo – il dipartimento di Stato Usa aveva diffuso informazioni in merito a un imminente attacco di Hamas contro i civili a Gaza e a una violazione del cessate il fuoco da parte dei miliziani.

Entrambe le accuse erano state poi respinte da Hamas.

Netanyahu: “Hamas viola cessate il fuoco, agire con forza”

Netanyahu ha ordinato di agire “con forza” contro gli “obiettivi terroristici” nella Striscia di Gaza, accusando Hamas di aver violato il cessate il fuoco.

“Dopo la violazione del cessate il fuoco da parte di Hamas, il premier Netanyahu ha tenuto consultazioni con il ministro della Difesa e i vertici militari e ha ordinato di agire con forza contro gli obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza”. Lo riferisce l’ufficio del primo ministro israeliano.

Ben-Gvir a Netanyahu: “Riprendere la guerra a Gaza”

Il ministro di estrema destra israeliano Itamar Ben-Gvir ha lanciato un appello pubblico al premier Benjamin Netanyahu in cui chiede di riprendere le operazioni militari nella Striscia di Gaza la violazione del cessate il fuoco da parte di Hamas a Rafah.

“Chiedo al primo ministro di ordinare alle Idf di riprendere i combattimenti su vasta scala nella Striscia”, le parole di Ben-Gvir, secondo quanto rende noto il “Times of Israel”.

Gaza, Usa: “Attacco imminente di Hamas contro i civili”

Gli Usa hanno informato i Paesi che garantiscono l’accordo di pace a Gaza di una “imminente violazione del cessate il fuoco da parte di Hamas contro la popolazione” della Striscia. Lo afferma il Dipartimento di Stato Usa sottolineando che il “pianificato attacco contro i civili palestinesi costituirebbe una diretta e grave violazione del cessate il fuoco e metterebbe a rischio i significativi progressi raggiunto con la mediazione”.

Se Hamas deciderà di procedere con questo attacco, si rende noto, “saranno prese misure per proteggere la popolazione di Gaza e preservare l’integrità del cessate il fuoco”.

Gli Stati Uniti rendono noto di essere in possesso di “informazioni credibili” secondo cui Hamas sta pianificando un attacco “imminente” contro i civili della Striscia di Gaza. “Gli Stati Uniti hanno informato i Paesi garanti dell’accordo di pace per Gaza (Qatar, Turchia ed Egitto) di informazioni credibili che indicano un’imminente violazione del cessate il fuoco da parte di Hamas contro la popolazione di Gaza”, si legge in una nota diffusa nella notte dal Dipartimento di Stato. E “questo attacco pianificato contro i civili palestinesi costituirebbe una violazione diretta e grave dell’accordo di cessate il fuoco e comprometterebbe i progressi significativi raggiunti con il lavoro di mediazione”.

Ad Hamas viene chiesto di “rispettare gli impegni” secondo “i termini del cessate il fuoco”. “Se Hamas dovesse andare avanti con questo attacco, saranno adottate misure per proteggere la popolazione di Gaza e per tutelare” il “cessate il fuoco”. Gli Stati Uniti e “gli altri Paesi garanti restano determinati nell’impegno per la sicurezza dei civili, per mantenere la calma” e “promuovere pace e prosperità per la popolazione di Gaza e della regione”.

Non ci sono, evidenziano i media americani, dettagli sul possibile attacco, gli obiettivi o il luogo, ma la nota del Dipartimento di Stato arriva dopo le ultime parole di Donald Trump. “Se Hamas continua a uccidere persone a Gaza – ha detto nei giorni scorsi il tycoon – non avremo altra scelta se non quella di entrare e ucciderli”. Sinora non ci sono reazioni da parte di Hamas. Il Times of Israel evidenzia come nei dettagli resi noti dell’accordo per un cessate il fuoco a Gaza non ci siano accenni espliciti a una potenziale repressione di Hamas nei confronti dei civili di Gaza.

Hamas respinge le accuse

Hamas ha respinto quanto affermato dal Dipartimento di Stato Usa secondo cui il gruppo avrebbe pianificato un attacco contro i civili a Gaza. Lo riporta Al Jazeera.

Hamas ha poi difeso il suo attacco a quelle che ha definito “bande criminali armate e finanziate” sostenute da Israele e operanti a Gaza, che – questo quanto affermato da Hamas – stavano compiendo “uccisioni, rapimenti, furti di camion di aiuti umanitari e aggressioni contro civili palestinesi”.

Inoltre, Hamas ha affermato che le sue operazioni si stavano svolgendo secondo “leggi chiare” e che erano necessarie per il mantenimento della sicurezza a Gaza.

Netanyahu: “Per il momento il valico di Rafah resta chiuso”

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato che il valico di Rafah, al confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto, “resti chiuso fino a nuovo avviso”. Lo rende noto l’ufficio del primo ministro, come riporta il giornale israeliano Haaretz, che poco prima riferiva di aver avuto conferma dall’Organizzazione mondiale della sanità che il valico sarebbe stato aperto lunedì per il trasferimento di malati e feriti. Anche l’ambasciata palestinese al Cairo aveva informato questo pomeriggio dell’apertura di Rafah lunedì per consentire ai gazawi che si trovano in Egitto e che vogliono tornare a Gaza di entrare nella Striscia.

“La riapertura” di Rafah “verrà presa in considerazione in base al modo in cui Hamas farà la sua parte per la restituzione delle salme degli ostaggi deceduti e l’attuazione del quadro concordato”, comunicano via X dall’ufficio del premier israeliano.

Il vicepresidente degli Stati Uniti, Jd Vance, si recherà in visita in Israele da lunedì per discutere dei progressi sul ritorno degli ostaggi uccisi a Gaza e sul termine del conflitto, secondo quanto riportato dall’emittente Channel 12. Durante la visita, che avverin cui sarà accompagnato dall’inviato speciale Steve Witkoff, Vance affronterà anche il passaggio alla seconda fase del piano di pace del presidente Donald Trump, che prevede lo smantellamento del gruppo terroristico Hamas e l’istituzione di un’autorità alternativa per l’amministrazione della Striscia di Gaza

L’Azerbaigian sarebbe pronto a contribuire alla forza di stabilizzazione a Gaza. L’Azerbaigian ha acconsentito a partecipare con sue truppe, affermano tre funzionari governativi interpellati dal Times of Israel, secondo cui gli Stati Uniti hanno ottenuto, per ora dietro le quinte, l’impegno dell’Azerbaigian.

Due fonti informate sul dossier, citate dal giornale israeliano, hanno anche confermato che durante un incontro multilaterale che si è tenuto a settembre a margine dei lavori dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York il leader turco Recep Tayyip Erdogan ha confermato a Donald Trump che Ankara è pronta all’invio di forze a Gaza. Ma, osservano da Israele, non è chiaro se si tratti di una disponibilità gradita al governo di Benjamin Netanyahu.

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