Scontri dopo raid anti-migranti. Gli statunitensi si ribellano all’Ice di Trump – IL VIDEO
Numerose proteste contro l’Ice (Immigration and Customs Enforcement) di Trump. E Washington manda duemila membri della Guardia Nazionale nella più grande città della costa Ovest
Duemila soldati della Guardia Nazionale per ristabilire l’ordine sulla costa Ovest. Nello specifico: la 79esima Brigata da Combattimento di Fanteria è già arrivata per presidiare le vie losangeline. Siamo ormai al terzo giorno in cui le politiche divisive del presidente statunitense Donald Trump hanno trovato a Los Angeles una secca risposta da parte della società civile. Come già era accaduto in altre parti degli Stati Uniti.
Soltanto una settimana fa gli agenti della temuta Ice (Immigration and Customs Enforcement) avevano scatenato una protesta spontanea tra gli avventori del ristorante di cucina italiana “Buona Forchetta”. Situato nel quartiere di South Park, a San Diego. Dopo l’arresto di quattro presunti irregolari da parte degli agenti, i fan del ristorante ma anche semplici passanti si erano assembrati spontaneamente per protestare contro il raid. «Shame! Shame!» (Vergogna!) è stata la cantilena con cui il muro improvvisato di protestanti aveva fatto arretrare i funzionari del servizio di sicurezza federale. Sorpresi dall’indignazione dei concittadini.
Trump e le politiche anti-immigrazione
Nonostante il precedente, Trump è stato eletto anche in forza delle politiche anti-immigrazione. E quindi le incursioni a sorpresa degli agenti Ice sono continuate in tutti gli Stati Uniti secondo gli obiettivi stabiliti dall’agenzia. Questo finché venerdì scorso un altro blitz contro l’immigrazione irregolare, stavolta svoltosi nel centro della magmatica Los Angeles, non ha suscitato quello che lo stesso presidente Trump ha definito «Una sommossa». «Se il Governatore Gavin Nuovoschifo (gioco di parole trumpiano sul cognome del governatore, Newsom ndr.), della California, e la Sindaca Karen Bass, di Los Angeles, non sono in grado di fare il loro lavoro — cosa che tutti sanno — allora interverrà il Governo Federale per risolvere il problema, SOMMOSSE E SACCHEGGI, nel modo in cui dovrebbe essere risolto!!!» è stato il brusco messaggio social pubblicato dal tycoon.
La situazione si è evoluta con un’escalation progressiva
La situazione si è evoluta con un’escalation progressiva che ha in effetti sorpreso le autorità locali. Non abituate evidentemente a reazioni così sanguigne in difesa degli immigrati irregolari. Gli agenti Ice avevano preso di mira simultaneamente diversi luoghi. Tra cui un “Home Depot” (rivendita di attrezzi per il fai-da-te molto frequentata da lavoratori in nero senza documenti). Nel quartiere losangelino di Westlake, un negozio di abbigliamento nel distretto della moda e un magazzino di vestiti nel parte Sud della città. Tutte queste località hanno ospitato proteste spontanee dei cittadini. Coagulate addirittura anche nell’area di un carcere dove alcune voci davano lì detenuti gli immigrati irregolari arrestati. Gli agenti federali si sono ritrovati spesso accerchiati e presi di mira da sassaiole e insulti, costringendoli a richiedere l’intervento della forza di polizia locale.
L’arrivo dei poliziotti in tenuta antisommossa ha però ottenuto soltanto l’innalzamento dello scontro, con una porzione di manifestanti sempre più abbigliati con le tute nere della guerriglia urbana già vista durante il movimento “Black Lives Matters”. È molto probabile che la decisione muscolare di Trump aiuterà a riportare l’ordine, ma da questa settimana l’opposizione al trumpismo ha scoperto di poter esprimere un numero critico di attivisti tale da mettere in difficoltà il ben collaudato apparato securitario statunitense. Si vedrà in futuro quale sarà la lezione che ne trarranno le compagini antitrumpiane.
di Camillo Bosco
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