Sono occhi increduli quelli di Chan Po-ying, responsabile di un partito di opposizione a Hong Kong, mentre viene arrestata per aver tentato di celebrare il 34esimo anniversario in ricordo della strage di piazza Tienanmen. Quando la polizia l’ha arrestata e trascinata sul furgone, Chan Po-ying teneva in mano due fiori e una piccola candela a Led.
Anche quest’anno in Cina non è possibile ricordare i manifestanti che persero la propria vita per chiedere riforme democratiche. Vennero uccisi dall’esercito del Paese nel 1989, su ordine di Xiaoping, nella famosa piazza Tienanmen.
Dal 2020, infatti, utilizzando come pretesto la pandemia ad Hong Kong sono vietate le manifestazioni per piazza Tienanmen. Tanto che quest’anno a Pechino il governo ha dato ordine di limitare l’accesso alla piazza: chiunque voglia entrare è stato obbligato a mostrare i propri documenti e persino i giornalisti con regolari visti sono stati respinti, con la motivazione che per accedere al luogo serva un permesso particolare.
Oltre a Chan Po-ying, oggi ad Hong Kong, sono stati arrestati altri 7 attivisti, tra cui Alexandra Wong di 67 anni, nota come “nonna Wong” per la sua età.
Di Claudia Burgio
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