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Sunak

I guai del governo inglese

Sunak aveva promesso un governo “integro, professionale e responsabile” ma dopo tre mesi la sua leadership sta naufragando negli scandali
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I guai del governo inglese

Sunak aveva promesso un governo “integro, professionale e responsabile” ma dopo tre mesi la sua leadership sta naufragando negli scandali
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I guai del governo inglese

Sunak aveva promesso un governo “integro, professionale e responsabile” ma dopo tre mesi la sua leadership sta naufragando negli scandali
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Sunak aveva promesso un governo “integro, professionale e responsabile” ma dopo tre mesi la sua leadership sta naufragando negli scandali
Londra – Il primo ministro britannico Rishi Sunak licenzia il chairman del Partito conservatore Nadhim Zahawi e il suo governo è in balia di una tempesta che non accenna a placarsi. Per giorni, piuttosto che scusarsi o dimettersi, Zahawi aveva ingaggiato una battaglia contro la stampa, mentre Sunak – pur soggetto a pressioni interne ed esterne – esitava a prendere una decisione. Accusato di debolezza dal leader dell’opposizione Keir Starmer (che in Parlamento gli ricordava le tasse evase dalla propria moglie Akshata Murty) e attaccato da una stampa ogni giorno più indignata, non ha potuto evitare di procedere con il licenziamento di Zahawi quando la sua stessa integrità è stata messa in questione. La svolta è avvenuta infatti quando è emerso che un’indagine del nuovo consulente etico di Sunak, sir Laurie Magnus, aveva concluso che Zahawi aveva violato il codice ministeriale in sette diverse occasioni, omettendo ripetutamente di dichiarare i suoi affari fiscali e negando i resoconti dei media secondo cui era indagato. Il primo ministro era stato messo a conoscenza dell’indagine dell’Hmrc (il fisco britannico) a carico di Zahawi prima di assegnargli l’incarico e aveva ignorato il consiglio del consulente etico di non procedere alla nomina. Sunak aveva promesso un governo di «integrità, professionalità e responsabilità» ma dopo soli tre mesi la sua leadership sta naufragando negli scandali. Solo una settimana fa da un’inchiesta del quotidiano “The Guardian” emergeva che 200 ragazzi fra i 13 e i 16 anni – immigrati e privi di genitori – erano scomparsi da un centro di accoglienza di Brighton, organizzato in un hotel. Successivamente il ministro dell’Home Office Simon Murray aveva ammesso di essere a conoscenza del fatto che i rifugiati minorenni erano stati rapiti da gang organizzate appena fuori dall’hotel, mentre erano sotto la tutela del governo britannico. Ad aggiungersi a questo episodio, che ha condotto a un’interrogazione parlamentare, c’è stata anche l’ammissione, da parte del ministro dell’Edilizia Michael Gove, della responsabilità del governo conservatore nell’incendio alla torre di Grenfell nel 2017 dove persero la vita 72 persone, compresa una giovane coppia d’italiani. Il fattore principale dell’inarrestabile propagazione delle fiamme era stato il sistema di rivestimento infiammabile fissato sulle pareti esterne. Gove ha ammesso che le linee guida del governo erano troppo vaghe e non adeguate a garantire l’anti infiammabilità degli edifici. Intanto il licenziamento di Zahawi ha solo appena placato le acque in cui naviga Sunak. L’attenzione è ora tutta rivolta all’inchiesta che riguarda il vice primo ministro Dominic Raab, accusato di bullismo nei confronti del personale. Contro di lui sono state inoltrate ben 24 denunce. È stato riportato che in un’occasione, in uno scatto di rabbia, Raab abbia addirittura lanciato pomodori. Con Sunak i conservatori speravano di poter riguadagnare punti nei sondaggi dopo il tracollo avvenuto a causa del breve premierato di Liz Truss, ma la luna di miele del primo ministro di origini indiane è durata poco e lo svantaggio dei Tories è risalito tra i 14 e i 19 punti. Di Alessandra Libutti

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