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La vittoria dei Kalush Orchestra per celebrare la resilienza

Il trionfo dei Kalush Orchestra all’Eurovision è più forte di ogni voce contraria e grida al mondo un enorme desiderio di pace.

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La vittoria dei Kalush Orchestra per celebrare la resilienza

Il trionfo dei Kalush Orchestra all’Eurovision è più forte di ogni voce contraria e grida al mondo un enorme desiderio di pace.

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La vittoria dei Kalush Orchestra per celebrare la resilienza

Il trionfo dei Kalush Orchestra all’Eurovision è più forte di ogni voce contraria e grida al mondo un enorme desiderio di pace.

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Il trionfo dei Kalush Orchestra all’Eurovision è più forte di ogni voce contraria e grida al mondo un enorme desiderio di pace.

«Troverò sempre la strada di casa, anche se tutte le strade sono distrutte». In questa frase è racchiuso il messaggio potente e straordinariamente attuale di “Stefania”, il brano della Kalush Orchestra che ha vinto l’Eurovision. Una vittoria in fondo annunciata, ma che ha un enorme valore per almeno due ragioni: è arrivata con il plebiscito del pubblico a casa e poi perché la nazione che vince il Festival è quella che lo ospita l’anno successivo.

Al di là del valore musicale del brano, il pubblico tv ha lanciato un segnale chiaro e inequivocabile di vicinanza al popolo ucraino, di speranza e desiderio di pace. C’è chi ha polemizzato anche su questo, come se in fondo la competizione canora fosse stata in qualche modo falsata da questa ondata emotiva. >LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI ”IL DOLORE DELLA GUERRA” Ma il valore di questa vittoria va oltre qualsiasi possibile voce contraria. La musica che unisce, l’Europa del popolo, quella lontana dai palazzi, che a gran voce fa capire come tutti oggi ci sentiamo vicini a quegli uomini e a quelle donne che mentre lo show andava in onda erano nascosti nei bunker. E il desiderio, seppur di difficile realizzazione, di vedere tra un anno Eurovision ospitato in una di quelle città che oggi vediamo dilaniate dai bombardamenti. Che il format sia piaciuto o meno, rimane l’importanza del messaggio. Di quelle bandiere ucraine che molti artisti di altri Paesi hanno sventolato, dopo la proclamazione dei vincitori. Perché questa è una vittoria non solo di una canzone, ma della grande resilienza di un intero popolo. Di Annalisa Grandi

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