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Il processo, l’accordo e la faccia

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Il principe Andrea d’Inghilterra, secondogenito di Elisabetta II, avrebbe raggiunto un accordo extragiudiziale nell’ambito della causa civile per aggressione sessuale intentata contro di lui negli Stati Uniti da Virginia Giuffre. Il principe si è impegnato a pagare una somma rimasta riservata, a titolo di indennizzo.

Il processo, l’accordo e la faccia

Il principe Andrea d’Inghilterra, secondogenito di Elisabetta II, avrebbe raggiunto un accordo extragiudiziale nell’ambito della causa civile per aggressione sessuale intentata contro di lui negli Stati Uniti da Virginia Giuffre. Il principe si è impegnato a pagare una somma rimasta riservata, a titolo di indennizzo.
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Il processo, l’accordo e la faccia

Il principe Andrea d’Inghilterra, secondogenito di Elisabetta II, avrebbe raggiunto un accordo extragiudiziale nell’ambito della causa civile per aggressione sessuale intentata contro di lui negli Stati Uniti da Virginia Giuffre. Il principe si è impegnato a pagare una somma rimasta riservata, a titolo di indennizzo.
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L’accordo extragiudiziale fra il principe Andrea d’Inghilterra e la sua accusatrice Virginia Giuffre ha chiuso la vicenda potenzialmente processuale a carico del terzogenito della regina Elisabetta. Pagando una grossa cifra – i rumor parlano di 10 milioni di dollari di “donazione per le vittime di casi di violenza” – Andrea ha evitato il processo penale per violenza sessuale. La Giuffre lo accusava di aver abusato di lei per vent’anni, da quando ne aveva 17, nel quadro della vicenda del defunto magnate americano Jeffrey Epstein. Andrea sarebbe stato nel suo giro di amici ricchi, potenti e famosi invitati a festini in cui giovanissime ragazze venivano offerte ai satrapi di turno. La (costosissima) strada scelta dal principe non è nuova o speciale negli Usa. Al netto dei tanti film e serie tv americane a sfondo processuale, in aula finiscono poche delle indagini avviate. Moltissime si fermano ad accordi extragiudiziali, tante si risolvono in patteggiamenti. Del resto non esiste l’obbligatorietà dell’azione penale. Detto questo, la sanzione morale resta ed è gigantesca, anticipata dalla decisione della Casa reale di togliere ad Andrea titoli e onori militari. Vista oggi, peraltro, questa ‘punizione’ è stata la necessaria premessa dell’accordo (la Giuffre aveva sempre escluso di poter accettare una transazione economica, ma questo è un altro aspetto della storia). Andrea non salva la faccia ma evita il rischio della galera o di umilianti fughe in qualche castello di famiglia per sottrarsi all’estradizione.   di Marco Sallustro

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