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Incontro Trump-Netanyahu. Il tycoon: “Ostaggi liberi in 72 ore. Se Hamas non accetta il mio piano, Israele è libero di agire”

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Le principali dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump e del premier israeliano Benjamin Netanyahu durante la conferenza – alla Casa Bianca – dopo il loro incontro

Trump Netanyahu

Incontro Trump-Netanyahu. Il tycoon: “Ostaggi liberi in 72 ore. Se Hamas non accetta il mio piano, Israele è libero di agire”

Le principali dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump e del premier israeliano Benjamin Netanyahu durante la conferenza – alla Casa Bianca – dopo il loro incontro

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Incontro Trump-Netanyahu. Il tycoon: “Ostaggi liberi in 72 ore. Se Hamas non accetta il mio piano, Israele è libero di agire”

Le principali dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump e del premier israeliano Benjamin Netanyahu durante la conferenza – alla Casa Bianca – dopo il loro incontro

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“Oggi è un giorno storico per la pace. Questo è un giorno molto importante, potenzialmente uno dei giorni più importanti nella storia della civiltà”. Donald Trump si esprime così, parlando in conferenza stampa, alla Casa Bianca, al termine dell’incontro col premier israeliano Benjamin Netanyahu, per presentare il piano per risolvere la crisi di Gaza e aprire una nuova fase.

Trump dopo l’incontro con Netanyahu: “Siamo molto vicini all’accordo”

“Siamo molto, molto vicini” al raggiungimento di un accordo di cessate il fuoco per Gaza, esordisce il presidente degli Stati Uniti. “Sento che anche Hamas lo vuole”, ha affermato il presidente americano che ha ringraziato Netanyahu “per aver accettato il piano” per far finire la guerra a Gaza. “Se Hamas non accetta, sosterrò pienamente Bibi nel fare quello che deve”, ha aggiunto.

“Tutte le parti concorderanno un’agenda per il ritiro graduale delle forze israeliane”, dichiarato Trump, illustrando i punti chiave del piano di pace per Gaza. Trump ha spiegato che il progetto prevede la collaborazione con la nuova autorità transitoria incaricata di governare l’enclave palestinese. “Lavorando con la nuova autorità transitoria a Gaza – ha sottolineato – tutte le parti concorderanno un’agenda per il ritiro delle forze israeliane in fasi successive”.

Trump ringrazia i leader coinvolti in questa importante operazione

Trump ha poi ringraziato “i leader dei Paesi arabi e musulmani per il loro sostegno. L’Europa è stata molto coinvolta”. Ma poi ha poi ricordato che alcuni Paesi, tra loro anche “nostri amici europei”, hanno “stupidamente” riconosciuto lo Stato di Palestina.

Dopo Trump, ecco le parole di Netanyahu

Anche secondo Netanyahu “oggi stiamo facendo un passo decisivo sia per finire la guerra a Gaza che per preparare il terreno per portare la pace in tutto il Medio Oriente e oltre”. Se Hamas accettasse la proposta di pace di Donald Trump, Israele sarebbe pronta a ritirare le truppe da Gaza, ma continuerebbe a mantenerle “nel perimetro di sicurezza per il prossimo futuro”. Tuttavia, “se Hamas respingerà il suo piano, signor Presidente – ha aggiunto rivolgendosi al presidente americano – o se lo accetterà ma poi farà di tutto per contrastarlo, allora Israele porterà a termine il lavoro”.

“Hamas sarà disarmata. Gaza sarà smilitarizzata. Israele manterrà la responsabilità della sicurezza, incluso un perimetro di sicurezza, per il prossimo futuro”, ha detto ancora il premier israeliano, aggiungendo che la Striscia avrà “un’amministrazione civile pacifica” non gestita né da Hamas né dall’Autorità Palestinese. Rivolgendosi al presidente americano, ha aggiunto: “Apprezzo la Sua posizione decisa sul fatto che l’Anp non potrà avere alcun ruolo a Gaza senza una trasformazione radicale e genuina”.

di Filippo Messina

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