Iran attacca, ma non colpisce. Fiato sospeso in Medioriente
Una escalation di cui in questo momento è difficile prevedere la fine e gli esiti. La cronistoria di questa lunghissima giornata
Iran attacca, ma non colpisce. Fiato sospeso in Medioriente
Una escalation di cui in questo momento è difficile prevedere la fine e gli esiti. La cronistoria di questa lunghissima giornata
Iran attacca, ma non colpisce. Fiato sospeso in Medioriente
Una escalation di cui in questo momento è difficile prevedere la fine e gli esiti. La cronistoria di questa lunghissima giornata
Una escalation di cui in questo momento è difficile prevedere la fine e gli esiti. La cronistoria di questa lunghissima giornata
Era una bomba a orologeria. Ed è esplosa, e rischia di coinvolgere un’intera regione, e rischia di diventare un conflitto di dimensioni difficilmente immaginabili. Parliamo di quello che sta accadendo ed è accaduto nelle ultime ore con il lancio di missili balistici iraniani contro Israele. Le forze di difesa israeliane hanno già annunciato che ci sarà una risposta all’attacco. Attacco che è stato giustificato come una vendetta per le uccisioni dei leader di Hamas e di Hezblollah, e del generale iraniano Abbas Nilforooshan, comandante in Libano delle unità d’élite dei Pasdaran, ucciso a Beirut venerdì scorso. Una escalation di cui in questo momento è difficile prevedere la fine e gli esiti, ma una escalation che era nell’aria. Sappiamo quali siano le potenzialità belliche israeliane e da questa sera abbiamo avuto un’ulteriore conferma che quelle iraniane non sono in grado di “bucare” le difese di Tel Aviv. Al momento immaginare che la tensione cali pare quasi impossibile, ma da questi dati di fatto si deve necessariamente partire. Quel che è certo è che saranno giornate difficili, che la comunità internazionale non può restare in silenzio, ma che ancora una volta quasi tutti gli occhi si rivolgeranno a Washington ora che il pendolo della reazione si è portato ancora una volta in direzione di Israele. Ripercorriamo la cronistoria di questa lunghissima giornata:
361° giorno di guerra in Israele e Teheran fa la sua discesa in campo. Dopo l’uccisione di Nasrallah del 27 settembre e le operazioni di terra effettuate dall’IDF questa mattina al confine con il Libano, nelle scorse ore l’Iran aveva preannunciato un attacco missilistico imminente sul territorio israeliano.
18:41
Pioggia di missili – circa 180- dall’Iran sirene antiaeree in tutto il Paese. L’esercito dà istruzioni alla popolazione invitando i residenti di 20 città a mettersi subito al riparo.
18:52
Attentato terroristico a Jaffa – sud di Tel Aviv – due uomini armati hanno aperto il fuoco su alcuni passeggeri che aspettavano a una pensilina del trasporto pubblico di superficie: il bilancio attuale è di 8 morti.
19:19
Gli oltre 180 missili lanciati verso Israele intercettati dalla contraerea e dal sistema di difesa Iron Dome.
Aumenta a dismisura la tensione in Medio Oriente dopo l’attacco di questa sera, vertice alla Casa Bianca, Biden: “Necessaria una tregua il prima possibile”. Il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari “Siamo in stato di massima allerta in difesa e in offensiva, proteggeremo i cittadini di Israele. Ci saranno delle conseguenze, abbiamo dei piani e agiremo nel momento e nel luogo che sceglieremo”.
Di Annalisa Grandi e Angelo Annese
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche