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Israele prepara una nuova offensiva a Gaza: “Attacco su vasta scala, sposteremo popolazione”

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L’offensiva pianificata da Israele nella Striscia di Gaza “includerà un attacco su vasta scala e lo spostamento della maggior parte della popolazione” dell’enclave palestinese

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Israele prepara una nuova offensiva a Gaza: “Attacco su vasta scala, sposteremo popolazione”

L’offensiva pianificata da Israele nella Striscia di Gaza “includerà un attacco su vasta scala e lo spostamento della maggior parte della popolazione” dell’enclave palestinese

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Israele prepara una nuova offensiva a Gaza: “Attacco su vasta scala, sposteremo popolazione”

L’offensiva pianificata da Israele nella Striscia di Gaza “includerà un attacco su vasta scala e lo spostamento della maggior parte della popolazione” dell’enclave palestinese

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L’offensiva pianificata da Israele nella Striscia di Gaza “includerà un attacco su vasta scala e lo spostamento della maggior parte della popolazione” dell’enclave palestinese “per proteggerla in un’area sterile, lontano da Hamas”. Questo quanto affermato dal portavoce delle forze israeliane (Idf) Effie Defrin, in una dichiarazione dal confine con la Striscia riportata dal Times of Israel. Il portavoce ha parlato di un “piano organizzato” e affermato che “stiamo passando a una fase nuova e intensificata” nell’enclave palestineseteatro delle operazioni militari israeliane dall’attacco del 7 ottobre 2023 in Israele.

L’obiettivo, ha aggiunto, “è il ritorno dei nostri ostaggi e la sconfitta del dominio di Hamas, due obiettivi congiunti”. Il portavoce ha quindi accusato Hamas di continuare a “non volere” un accordo sugli ostaggi trattenuti a Gaza.

Netanyahu: “Ritirarsi? Intenzione d’Israele è l’opposto”

E l’operazione militare, nel caso falliscano i negoziati sugli ostaggi, sarà “intensa” e la popolazione dell’enclave palestinese “sarà spostata per la sua stessa protezione”, ha quindi sottolineato in un video postato sul suo account X il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, senza specificare quanto territorio dell’enclave sarà occupato nell’ambito della nuova offensiva delle Idf. Netanyahu ha aggiunto che i soldati israeliani non entreranno a Gaza per condurre raid e poi ritirarsi. “L’intenzione è l’opposto”, ha precisato.

Il piano di Israele per Gaza

Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato domenica sera all’unanimità il piano di espansione dell’offensiva militare nella Striscia. Secondo un funzionario israeliano che ha parlato con il Times of Israel, il piano sarà attuato solo dopo la visita del presidente degli Stati Uniti Donald Trump nella regione la prossima settimana, quando visiterà l’Arabia Saudita, il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti dal 13 al 15 maggio. Fino ad allora, ha spiegato la fonte, si cercherà di raggiungere un accordo con Hamas su un cessate il fuoco e sugli ostaggi.

Secondo quanto ha dichiarato una fonte del governo israeliano citata dal Times of Israel, il piano, presentato dal capo di stato maggiore delle Idf, tenente generale Eyal Zamir, prevede ”la conquista di Gaza” e il ”mantenimento dei territori”. Si prevede quindi che l’esercito israeliano prenda il controllo del territorio a Gaza, sposti la popolazione civile verso sud, attacchi Hamas e impedisca al gruppo terroristico di prendere il controllo degli aiuti umanitari, per i quali il governo ha approvato un piano sulla ripresa delle consegne.

Ostaggi, ira delle famiglie contro Netanyahu

Nonostante i proclami del governo sui rapiti, il Forum delle Famiglie degli Ostaggi ha duramente criticato l’esecutivo d’Israele, accusandolo di anteporre obiettivi territoriali alla liberazione degli ostaggi ancora detenuti a Gaza, riporta il Times of Israel. Il Forum, che rappresenta la maggioranza dei familiari dei rapiti, ha definito la strategia il “Piano Smotrich-Netanyahu”, denunciando un abbandono della resilienza nazionale e della priorità per la liberazione dei prigionieri.

“La decisione del governo dimostra chiaramente che sta scegliendo i territori al posto degli ostaggi, contrariamente alla volontà della maggioranza del popolo”, si legge nella nota. Sondaggi recenti confermano che oltre il 70% degli israeliani è favorevole a un accordo che preveda il rilascio di tutti gli ostaggi in cambio della fine delle ostilità. Una posizione ignorata, secondo i familiari, da chi spinge per reinsediare coloni israeliani a Gaza, come il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e altri esponenti dell’estrema destra.

Attualmente, secondo i dati dell’esercito israeliano, sono 59 le persone ancora prigioniere a Gaza, di cui almeno 35 ritenute morte.

Tregua, Hamas respinge un’altra proposta di Tel Aviv

Hamas avrebbe intanto respinto ancora una volta l’offerta israeliana di un cessate il fuoco, poiché non includerebbe la fine completa della guerra, ha riferito funzionario del Partito di Dio all’emittente libanese al Mayadeen, aggiungendo che le continue uccisioni, distruzioni e carestie nella Striscia di Gaza dimostrano che Israele non è realmente interessato a negoziare una tregua. 

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