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L’eterno orrore dell’Iran

Pochi giorni fa un giovane giornalista iraniano, Kianoush Sanjari, si è suicidato o è stato spinto a farlo. Dubbio che non possiamo mai tacere nella distopica teocrazia di Teheran

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L’eterno orrore dell’Iran

Pochi giorni fa un giovane giornalista iraniano, Kianoush Sanjari, si è suicidato o è stato spinto a farlo. Dubbio che non possiamo mai tacere nella distopica teocrazia di Teheran

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L’eterno orrore dell’Iran

Pochi giorni fa un giovane giornalista iraniano, Kianoush Sanjari, si è suicidato o è stato spinto a farlo. Dubbio che non possiamo mai tacere nella distopica teocrazia di Teheran

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Pochi giorni fa un giovane giornalista iraniano, Kianoush Sanjari, si è suicidato o è stato spinto a farlo. Dubbio che non possiamo mai tacere nella distopica teocrazia di Teheran

Pochi giorni fa un giovane giornalista iraniano, Kianoush Sanjari, si è suicidato o è stato spinto a farlo. Dubbio che non possiamo mai tacere nella distopica teocrazia di Teheran.

Nato negli anni ‘80, già incarcerato e torturato dall’età di 17 anni, Kianoush si è tolto la vita (o è stato provocato a farlo o è stato semplicemente ammazzato), dopo aver lungamente criticato le follie del regime e denunciato l’impossibilità di vivere coltivando un’idea di futuro che in Occidente consideriamo scontata. Dovuta.

Sanjari aveva minacciato il gesto estremo, se non fossero stati liberati quattro attivisti finiti nelle galere iraniane. Sulla dinamica del volo fatale da un cavalcavia restano dubbi e misteri.

Di lui resta soprattutto la voglia di farsi sentire, il sogno di non arrendersi e la tragica presa d’atto che non c’era modo di far valere i propri diritti.

Pensiamo a Kianoush, a come dovrebbe essere la vita in quella stagione dell’esistenza e proviamo vergogna. Per gli assassini di cui la teocrazia iraniana è piena, per l’oscurantismo che si accanisce sui più giovani e per la nostra indifferenza.

Come abbiamo ricordato più volte, è intollerabile lo strabismo che porta qui da noi certi fieri combattenti per i diritti civili a metterla giù dura davanti ad assolute sciocchezze e poi dimenticarsi delle vere tragedie. Perché magari fa brutto dire qualcosa contro un Paese che è il principale nemico del loro avversario giurato (Israele). Contorto? Magari è solo Imbarazzante.

Kianoush Sanjari non c’è più, perché non ce la faceva più. Come accaduto troppe altre volte.

di Fulvio Giuliani

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