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L'Iran

Iran, dove il coraggio non è una recita

Ci sono i mondi, come l’Iran, dove certi gesti ti possono costare la libertà o la vita. Gli esempi di Parastoo Ahmadi, Roya Heshmati e Mehdi Yarahi

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Iran, dove il coraggio non è una recita

Ci sono i mondi, come l’Iran, dove certi gesti ti possono costare la libertà o la vita. Gli esempi di Parastoo Ahmadi, Roya Heshmati e Mehdi Yarahi

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Iran, dove il coraggio non è una recita

Ci sono i mondi, come l’Iran, dove certi gesti ti possono costare la libertà o la vita. Gli esempi di Parastoo Ahmadi, Roya Heshmati e Mehdi Yarahi

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Ci sono i mondi, come l’Iran, dove certi gesti ti possono costare la libertà o la vita. Gli esempi di Parastoo Ahmadi, Roya Heshmati e Mehdi Yarahi

Dalle nostre parti ci si atteggia a coraggiosi oppositori del “regime” (quale?!) sparando quattro concetti a caso in Tv o in un pezzo trap, conditi da un paio di parolacce contro i “potenti”.

Tutto questo in un Paese dove il “potente” e il “regime” fanno di tutto per assomigliare quanto più possibile al “popolo” nella lingua, nei modi di fare, nell’uso spregiudicato dei social.

Poi ci sono i mondi – come l’Iran – dove certi gesti ti possono costare la libertà o la vita. Altro che questo gioco di specchi a cui siamo abituati nel tanto vituperato mondo delle liberal democrazie occidentali. Nella Repubblica islamica si muore per un velo indossato male o non indossato affatto.

E allora il coraggio della cantante Parastoo Ahmadi, che ha deciso di esibirsi senza indossare il velo, ci riempie di ammirazione. Anche di vergogna, pensando a chi in Italia si atteggia a rivoluzionario con il Rolex e barricadero in cashmere.

In un video pubblicato online, Parastoo Ahmadi, vestita con un lungo abito nero e senza coprire il capo, ha definito la sua esibizione un “atto di resistenza”. La cantante ha dichiarato che la sua performance voleva essere un simbolo di lotta per i diritti delle donne iraniane, oppresse e punite per il voler essere libere di indossare o meno il velo. Non a caso due giorni fa la magistratura iraniana ha aperto un’inchiesta sul concerto di Ahmadi.

Il gesto di Parastoo Ahmadi non è isolato. Negli ultimi tempi, molte donne iraniane hanno sfidato apertamente le autorità rimuovendo l’hijab in pubblico o pubblicando immagini senza velo sui social. Ricorderete l’episodio del marzo 2023, quando cinque ragazze sono state arrestate dopo aver postato un video in cui ballavano senza velo.

Pensate a quanto si debba essere criminalmente imbecilli per arrestare delle ragazze con un’accusa del genere.

Aiuta a capire di che stiamo parlando e cosa rischino questi giovani, alcune storie di ordinario orrore. L’attivista Roya Heshmati è stata condannata a 74 frustate (frustate!) e a un anno di prigione per aver diffuso una sua foto senza hijab. Il cantante pop Mehdi Yarahi è stato punito con 74 frustate e oltre due anni di reclusione per aver pubblicato una canzone che incoraggia le donne a rifiutare l’obbligo del velo.

Nonostante la severità delle punizioni, la resistenza continua a crescere: donne, attori e cantanti stanno trasformando l’arte e la musica in strumenti di protesta, sfidando un sistema sempre più disperato che mira a soffocare ogni libertà personale.

Quanto a noi, in piedi per Parastoo Ahmadi, Mehdi Yarahi e Roya Heshmati.

di Fulvio Giuliani

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