
La Bce resiste ma meglio prepararsi
La Federal Reserve alza i tassi d’interesse per contenere l’inflazione. La Bce resiste, convinta che i prezzi dell’energia torneranno a calare e che, dopo anni di deflazione, l’inflazione sia sotto controllo. La Germania non è d’accordo mentre l’Italia tace. Meglio cominciare a parlarne però.
| Esteri
La Bce resiste ma meglio prepararsi
La Federal Reserve alza i tassi d’interesse per contenere l’inflazione. La Bce resiste, convinta che i prezzi dell’energia torneranno a calare e che, dopo anni di deflazione, l’inflazione sia sotto controllo. La Germania non è d’accordo mentre l’Italia tace. Meglio cominciare a parlarne però.
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La Bce resiste ma meglio prepararsi
La Federal Reserve alza i tassi d’interesse per contenere l’inflazione. La Bce resiste, convinta che i prezzi dell’energia torneranno a calare e che, dopo anni di deflazione, l’inflazione sia sotto controllo. La Germania non è d’accordo mentre l’Italia tace. Meglio cominciare a parlarne però.
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La Federal Reserve alza i tassi d’interesse per contenere l’inflazione. La Bce resiste, convinta che i prezzi dell’energia torneranno a calare e che, dopo anni di deflazione, l’inflazione sia sotto controllo. La Germania non è d’accordo mentre l’Italia tace. Meglio cominciare a parlarne però.
La Federal Reserve, Banca centrale Usa, procede sulla strada che aveva già annunciato, programmando per marzo un primo rialzo dei tassi d’interesse. Non certo perché vogliano rallentare la crescita dell’economia (come la politica, di ogni colore, finisce per il rimproverare a decisioni di questo tipo) ma perché temono la rincorsa fra prezzi e salari, con il salire di una già significativa inflazione.
Da quest’altra parte dell’Atlantico si ragiona, fin qui, in modo diverso. La Banca centrale europea rifiuta di mettersi su quella scia, considerando l’inflazione – certamente superiore al 2%, ovvero al livello che ha il compito di assicurare – come un fenomeno da inquadrarsi in un lasso di tempo più ampio. Qui si dice che non ci sia un inseguirsi di prezzi e salari e che la media sia tenuta alta dal crescere dei prezzi delle materie prime energetiche, che si considera passeggero. Inoltre si calcola che nel periodo medio l’inflazione sia comunque bassa, visto che veniamo da anni di sostanziale deflazione. Solo che: a. la transitorietà dei prezzi energetici sarà pur vera, ma si deve vedere entro quando caleranno, perché se si mantengono su questi livelli ancora per qualche mese la media annua sarà comunque alta; b. in alcuni Paesi, segnatamente in Germania ma non solo, si fa forte la pressione a considerare il rialzo dei tassi anche come uno strumento per contenere la crescita dei debiti.
La partita è aperta e riguarda più i tempi che la sostanza. Che in Italia non se ne parli è segno di cecità.
di Sofia Cifarelli
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Tag: economia
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