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La Brexit non va più di moda

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Il paradiso della Brexit è rimasto immaginario, soppiantato da una realtà amara fatta di crescenti difficoltà per il mondo del lavoro, del commercio e dei servizi britannici

brexit

La Brexit non va più di moda

Il paradiso della Brexit è rimasto immaginario, soppiantato da una realtà amara fatta di crescenti difficoltà per il mondo del lavoro, del commercio e dei servizi britannici

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La Brexit non va più di moda

Il paradiso della Brexit è rimasto immaginario, soppiantato da una realtà amara fatta di crescenti difficoltà per il mondo del lavoro, del commercio e dei servizi britannici

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Sembra appena ieri, quando anche in Italia andava di gran moda la Brexit e il sostegno alla ritrovata libertà” dei sudditi di sua maestà, finalmente affrancati dall’insopportabile giogo di Bruxelles. Il punto più alto raggiunto dall’ondata populista-sovranista, che nel 2016 fece tremare sino alle fondamenta la costruzione europea.

Il paradiso della Brexit è però rimasto immaginario, soppiantato da una realtà amara fatta di crescenti difficoltà per il mondo del lavoro, del commercio e dei servizi britannici. Brexit non funziona, come avevano avvertito tutti quei noiosi esperti a lungo sbugiardati come servi dell’Europa ma in fin dei conti solo onesti osservatori della realtà. Ormai cominciano a cedere anche i più feroci sostenitori dell’uscita dall’Unione: il 33% di coloro che pensano di votare per i Conservatori alle prossime elezioni sostiene che la Brexit abbia creato più problemi che soluzioni e opportunità. Il 22% di chi si dichiara vicino ai Tory crede che luscita dall’Ue sia stata positiva, mentre il 32% degli elettori potenzialmente conservatori pensa che laddio all’Ue non abbia fatto una gran differenza.

Solo un sondaggio, si dirà, ma gli umori della pubblica opinione contano e un governo ancora in mezzo al guado, come quello del premier Sunak, non potrà non tenerne conto. Intanto, cosa impensabile solo pochi mesi fa, in terra britannica spuntano i primi politologi secondo i quali Brexit non è un processo irreversibile
di Marco Sallustro 

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