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La centralità dell’Africa rilanciata dal Piano Mattei

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Venerdì 20 giugno si è tenuto a Roma il vertice sul Piano Mattei e la Global Gateway, progetti strategici di Italia e Unione europea per rafforzare i legami e costruire infrastrutture in Africa

La centralità dell’Africa rilanciata dal Piano Mattei

Venerdì 20 giugno si è tenuto a Roma il vertice sul Piano Mattei e la Global Gateway, progetti strategici di Italia e Unione europea per rafforzare i legami e costruire infrastrutture in Africa

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La centralità dell’Africa rilanciata dal Piano Mattei

Venerdì 20 giugno si è tenuto a Roma il vertice sul Piano Mattei e la Global Gateway, progetti strategici di Italia e Unione europea per rafforzare i legami e costruire infrastrutture in Africa

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Venerdì 20 giugno si è tenuto a Roma il vertice sul Piano Mattei e la Global Gateway, rispettivamente il progetto strategico dell’Italia per rafforzare i legami con l’Africa e il piano dell’Unione europea per costruire infrastrutture nei Paesi in via di sviluppo. Nella suggestiva cornice di Villa Pamphili, la presidente del consiglio Giorgia Meloni e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno presieduto l’incontro con i funzionari delle istituzioni finanziarie globali e con un’ampia delegazione di leader africani guidata da Ali Youssouf, presidente dell’African Union Commission (AUC).

Durante l’incontro sono state firmate 11 intese per un valore di 1,2 miliardi di euro. I dossier spaziano dalla costruzione di infrastrutture ferroviarie ai cavi per le telecomunicazioni, fino all’impegno in favore dello sviluppo dell’agricoltura africana. La premier italiana ha affrontato anche il tema della Libia, dove la recrudescenza del conflitto interno rischia di far crescere nuovamente i flussi migratori.

Tra le intese più importanti quella sul Corridoio di Lobito. Si tratta di un’infrastruttura ferroviaria da 830 km che mira a collegare l’Angola e lo Zambia tramite la Repubblica democratica del Congo. Con prospettive di estensione fino al porto di Dar es Salaam, in Tanzania. Un corridoio terrestre che serve a sviluppare le economie dei Paesi in questione. Oltre a garantire le esportazioni in Occidente di materie prime indispensabili per la transizione verde.

Nello specifico, è stata annunciata la prima tranche da 250 milioni di euro — sotto forma di finanziamento da parte di Cassa depositi e prestiti garantito da Sace — in favore dell’istituzione multilaterale Africa Finance Corporation, creata nel 2007 per affrontare il deficit infrastrutturale del continente.

Sul fronte della connettività digitale, Meloni e Von der Leyen hanno annunciato che Roma e Bruxelles finanzieranno congiuntamente l’estensione del cavo sottomarino Blue Raman. Questo collega l’India all’Italia e quindi all’Europa. Presto potranno accedervi anche Somalia, Kenya e Tanzania. Il progetto, a cui partecipa l’italiana Sparkle, espanderà la più ampia strategia europea per colmare il digital divide dell’Africa.

Significativo inoltre l’impegno di Meloni di portare in sede Ue un’iniziativa concreta per affrontare la questione del debito delle nazioni africane. L’iniziativa prevede di convertire nei prossimi dieci anni l’intero ammontare del debito per i Paesi meno sviluppati secondo i criteri della Banca Mondiale. Oltre che di abbattere del 50% quello delle nazioni a reddito medio-basso.

«L’intera operazione ci permetterà di convertire in progetti di sviluppo, da attuare in loco, circa 235 milioni di euro di debito. Sono particolarmente fiera di questa iniziativa e di annunciarla nell’anno del Giubileo su un tema che stava particolarmente a cuore a Papa Francesco che lo riteneva una questione non solo economica, ma di giustizia, dignità umana e coscienza collettiva», ha detto Meloni nella dichiarazione conclusiva a fine vertice.

Di Federico Bosco

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