La guerra di Israele
Israele, la guerra come è stata vissuta, innanzitutto, nel giorno in cui tutto cominciò. Perché nulla si può capire senza passare da quella giornata infernale
| Esteri
La guerra di Israele
Israele, la guerra come è stata vissuta, innanzitutto, nel giorno in cui tutto cominciò. Perché nulla si può capire senza passare da quella giornata infernale
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La guerra di Israele
Israele, la guerra come è stata vissuta, innanzitutto, nel giorno in cui tutto cominciò. Perché nulla si può capire senza passare da quella giornata infernale
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Israele, la guerra come è stata vissuta, innanzitutto, nel giorno in cui tutto cominciò. Perché nulla si può capire senza passare da quella giornata infernale
Nelle prossime ore pubblicheremo un nuovo podcast de La Ragione che segue idealmente “Attacco a Israele”, il racconto che quasi di impeto cominciammo la sera dello scorso 7 ottobre sull’onda delle notizie terrificanti che arrivavano da Israele sotto attacco di Hamas.
Mesi in cui abbiamo provato a raccontare, analizzare, ci auguriamo aiutare a capire almeno in parte cosa stesse accadendo, quali fossero le conseguenze di una tragedia che ha gettato l’intero Medio Oriente in una crisi di cui non riusciamo a intravedere una soluzione.
Nel nuovo Podcast, “Da Gerusalemme – La vita in tempo di guerra” di Anna-Mahjar Barducci, racconteremo il conflitto nelle sue infinite conseguenze dal punto di vista di Israele e in particolare degli israeliani.
La guerra come è stata vissuta, innanzitutto, nel giorno in cui tutto cominciò. Perché nulla si può capire senza passare da quella giornata infernale.
Eppure tanti si ostinano a negare una valutazione della specificità dell’attacco di Hamas, del trauma profondissimo causato nell’anima e nella carne viva di un Paese che si era colpevolmente adagiato sulla sensazione di non rischiare nulla di neanche lontanamente paragonabile a quanto poi accaduto il 7 ottobre.
Ascolterete la guerra di Israele, la guerra, i dolori, le frustrazioni, i mille dubbi degli israeliani. Di una società così diversa e al contempo così sorprendentemente riconoscibile da noi tutti. Abituata a porsi domande, coltivare dubbi laceranti. Tanto per cominciare sull’opprimente realtà della violentissima reazione-vendetta abbattutasi su Gaza.
Un’operazione figlia di un governo colpevole per i fatti del 7 ottobre, come ascolterete dalla viva voce di Anna-Mahjar Barducci. Governo a cui paradossalmente non è sembrato vero di poter scatenare la propria forza militare per coprire errori capitali con cui i leader – Benjamin Netanyahu su tutti – dovranno in ogni caso fare i conti.
Un appuntamento con il giudizio del Paese e della storia che l’ormai insensata offensiva di terra nella Striscia potrà coprire per un altro po’, sulla pelle di migliaia civili palestinesi ostaggi e vittime due volte.
Già nella prima puntata del podcast sentirete l’eco di queste critiche, che piovute da Gerusalemme pesano il triplo. Sappiamo che, nonostante qualsiasi indicazione e lettura, per tanti la guerra dalla parte israeliana non merita di essere raccontata. Così come non si riescono a raccontare le violenze di massa subite dalle donne il 7 ottobre, che per mesi non hanno suscitato una frazione di quelle reazioni che (ci mancherebbe!) un singolo episodio avvenuto da noi avrebbe scatenato per settimane.
Anche per questo riteniamo che sia fondamentale ricordare la genesi dei fatti, con chi abbiamo a che fare, come si possa arrivare al cinismo supremo e ributtante di diffondere un video con tre ostaggi, farli rivolgere alle famiglie e al governo per poi affermare che due di quelle tre persone sono morte. È storia di questa guerra.
di Fulvio Giuliani
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